Omicidio politico nell'isola felice

Dalla Rassegna stampa

Ciò che colpisce - sia chi già la conosceva, sia chi l'ha scoperta solo ieri, con la tragica notizia di un omicidio - è che il Comune di Pollica-Acciaroli fosse una sorta di isola felice in una terra piena di problemi come la Campania. Non solo per il mare talmente pulito da conquistare primati di limpidezza, ma anche per le regole rispettate e un'amministrazione virtuosa. Un luogo dove si fa la raccolta differenziata dei rifiuti, il sindaco invita i commercianti a contenere i prezzi, istituisce multe per chi butta i mozziconi di sigarette a terra, ritira le concessioni a chi non è in regola con le tasse.
Simbolo di questi segnali di discontinuità, che poi sono semplicemente di legalità, era diventato il primo cittadino Angelo Vassallo, gentile ma deciso, disponibile ma fermo. Ammazzato con nove colpi di pistola in un agguato che sa molto di camorra; anche se non lo fosse, chi ha sparato ha voluto che sembrasse tale, e pure questo è un segnale. Che, drammaticamente, va nella direzione opposta a quella indicata e tentata da Vassallo. Qualunque sia il movente - e c'è da augurarsi che si scopra in fretta, insieme ai responsabili - questo omicidio rappresenta un arretramento di quell'isola felice rispetto al resto della realtà campana. Come se il mare di Gomorra che circonda Pollica-Acciaroli e tutto ciò, che rappresenta avesse mangiato un pezzo di spiaggia, e minacciasse di inghiottire quel fazzoletto di terra e di convivenza civile costruita nel segno del rispetto reciproco. Anche il sindaco Vassallo aveva dei nemici, e le indagini dovranno scandagliare il suo lavoro e le sue relazioni per venire a capo dell'intreccio che gli è costato la vita; i contrasti che ha avuto e i rifiuti che ha opposto; le denunce ricevute e conclusesi tutte con archiviazioni.
In ogni caso, gli spari dell'altra notte dimostrano che anche in quella zona di turismo crescente e di cittadini fiduciosi nella propria amministrazione, c'è chi pensa di risolvere le questioni a pistolettate. Di travolgere la dialettica con la violenza. Se riguarda il suo modo di governare il Comune, la morte del sindaco di Pollica-Acciaroli non è solo un fatto di malavite o di criminalità organizzata. È anche un omicidio politico, e per questo sarebbe opportuno che di fronte a quel cadavere non s'interrogassero solo gli inquirenti ma anche la politica.

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