Ok della Bonino dal Pd del Lazio nel Pdl fronda Dambruoso

In porto la candidatura della Bonino, nel Lazio: via libera della direzione regionale del Pd, neanche un voto contrario. Sabato il disco verde definitivo dell´assemblea. «Possiamo dar vita ad un nuovo inizio», è la speranza di Emma dopo l´incontro di ieri mattina con Bersani. In alto mare invece la soluzione del caso Boccia, in Puglia. Con il candidato del Pd che balla pericolosamente, e si decide perciò a lanciare un minaccioso ultimatum: «Se passano le primarie, io non sarò più in campo». Finisce che riprende quota la candidatura di Vendola. Caos a Bari, allora, tanto che perfino Massimo D´Alema - che pure in Puglia è l´uomo che ha diretto le grandi manovre del Pd - candidamente confessa «nemmeno io ci sto capendo nulla. Non so niente, non ho partecipato alle ultime riunioni». E quando i cronisti alla Camera gli chiedono se, invece, sarà presente sabato alla riunione decisiva, e cioè l´assemblea regionale che dovrà decidere se indire o meno le primarie, l´ex premier annuncia: «No, ci sarò venerdì...». Ovvero, il giorno della visita in Puglia del capo dello Stato Napolitano. Ma l´operazione del presidente della Fondazione Italianieuropei, l´accordo con l´Udc e il siluramento di Vendola, si fa ad alto rischio dopo le parole di Boccia che minaccia il ritiro dalla competition. E´ una corsa contro il tempo per recuperare, entro tre giorni, i voti necessari per sbarrare la strada alle primarie (servono i tre quinti dell´assemblea regionale, 82 dei 123 componenti). Le firme necessarie il segretario Blasi però ancora non le ha in tasca. E con un partito spaccato, rischiano di diventare decisivi i voti dei delegati di Emiliano, il sindaco di Bari protagonista anche lui del tormentone candidatura, alle prese con un nuovo rebus: a favore dei gazebo o contro? Se la cosa può consolare il centrosinistra, anche nel Pdl cominciano a partire i siluri contro la candidatura a governatore del magistrato Stefano Dambruoso: è un esterno al nostro partito - hanno messo nero su bianco tutti i consiglieri regionali del centrodestra - meglio un altro nome. Quale? Ecco, pronti, due fedelissimi del ministro Fitto, Distaso e Palese.
Ma escluso, per il momento, un faccia a faccia fra Bersani e Vendola, il centrosinistra è "incartato". Con un candidato presidente con un piede già sulla porta («alle primarie l´Udc non ci sta. E se viene meno l´alleanza con Casini, cade anche il senso del mio progetto»), ma con Area democratica che continua a chiedere di chiamare alle urne il popolo del centrosinistra. «Mi pare un´ipotesi ragionevole, vista l´incertezza che regna in Puglia», spiega Fioroni. E della stessa opinione resta la Bindi. Analogo braccio di ferro in Umbria, mentre in Campania una "storica" spaccatura fa sentire i suoi effetti: da una parte i bassoliniani, che intendono offrire la candidatura all´Udc (il rettore di Salerno, Pasquino), dall´altro i sostenitori di Vincenzo De Luca, il sindaco di Salerno, che vorrebbero lui in corsa. Situazione simile in Veneto, con il Pd diviso fra un proprio candidato (si parla di Bortolussi, segretario Confartigianato) e uno dell´Udc (De Poli). Nell´incertezza, Di Pietro si sfila: io in Veneto corro da solo.
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