Ok al Dl Energia, la Camera stralcia norma su nomine agenzia nucleare

Dalla Rassegna stampa

Via libera della Camera al decreto legge sull'energia che – modificato - torna quindi oggi al Senato per la conversione in legge. Tra i cambiamenti dell'ultima ora, la cancellazione dell'articolo che escludeva alcune incompatibilità per la nomina del presidente dell'agenzia per la sicurezza nucleare. La norma aveva dato origine a polemiche nel centrosinistra quando Umberto Veronesi, senatore del Pd, era stato indicato quale possibile primo presidente dell'Agenzia. Nel dl Energia è spuntato inoltre un rafforzamento del ruolo di Invitalia, alla quale potranno essere assegnate le «funzioni di assistenza tecnica e accompagnamento» del ministero dello Sviluppo economico nell'attuazione «dei programmi comunitari di propria competenza». E quanto emerge da un emendamento della Commissione all'articolo 2 del decreto legge Energia, che di fatto sposta dall'Ipi (Istituto per la Promozione Industriale: uno dei 27 enti soppressi con la manovra finanziaria, le cui funzioni sono state assorbite dal ministero di Via Molise) a Invitalia le funzioni di assistenza al Mse. Sempre in tema di energia, il premier Silvio Berlusconi, responsabile «ad interim» dello Sviluppo economico, ha firmato il decreto con i parametri per la risoluzione anticipata delle convenzioni Cip 6 sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e assimilate. Ora andranno alla Corte dei Conti per la registrazione. La risoluzione volontaria oggetto del decreto, prevista dalla Legge Sviluppo e quindi dal decreto del ministro dello Sviluppo economico del 2 dicembre 2009, interessa potenzialmente impianti a gas naturale per complessivi 2000 Mw per i quali a suo tempo gli operatori hanno presentato la manifestazione di interesse. La misura, si sottolinea, sarà pubblicata ed entrerà in vigore solo dopo la registrazione da parte della Corte dei Conti: da quel momento scatteranno i 30 giorni di tempo a disposizione degli operatori per la presentazione della domanda vincolante. I corrispettivi da erogare ai produttori di energia elettrica che volontariamente risolvono le convenzioni sono calcolati sulla base del costo evitato di impianto e della disponibilità a mantenere in esercizio l'impianto fino a tre anni dall'avvenuta risoluzione, per esigenze di sicurezza del sistema elettrico, come già previsto dal precedente decreto 2 dicembre 2009. Il potenziale vantaggio in termini di riduzione degli oneri di sistema, che gravano sulla bolletta dei consumatori, è stimato in circa 500 milioni.

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