"O la Bonino o un nome forte del Pd" Zingaretti rinvia la scelta a Bersani

Dalla Rassegna stampa

Il Pd ha due strade per individuare finalmente il candidato alla Regione. Scegliere un`autorevole personalità di carattere nazionale, «una novità da cui ripartire»; oppure sostenere l`ampio consenso riscosso dalla radicale Emma Bonino nella coalizione di centro sinistra. Ecco come ha chiuso ieri in serata il «mandato esplorativo», con parecchie ore d`anticipo, Nicola Zingaretti, rimettendo di fatto la patata bollente nelle mani del segretario nazionale Pierluigi Bersani e di quello regionale, Alessandro Manzoni. «E evidente che il centro sinistra debba chiudere in tempi rapidi la questione della candidatura del Lazio - dice Zingaretti nel comunicato che annuncia la fine dei mandato esplorativo -. In questi due giorni, ho svolto molti colloqui con esponenti politici coinvolti nella ricerca di una candidatura del centro sinistra e sostenuta dall`Udc. Purtroppo, in base a quanto ho potuto appurare, in questo momento ancora non esistono le condizioni per una candidatura che coinvolga tutte le forze di una coalizione così larga». E tutte le difficoltà affrontate in questi giorni dal presidente della Provincia si intravedono nelle frasi successive: «Prevalgono ancora valutazioni e attese, sia di carattere programmatico che di ricerche di equilibri di carattere nazionale, che possono avere sicuramente una soluzione positiva».E Zingaretti chiude l`incarico ricevuto martedì pomeriggio dallo stesso Bersani (per rispondere alla corsa in avanti fatta dai radicali con la presentazione della candidatura della Bonino) suggerendo due ipotesi: «Una novità da cui ripartire o un possibile sostegno alla Bonino». Per il presidente della Provincia quella di ieri non è stata una giornata facile. Per tutto il giorno ha cercato di trovare la soluzione al rebus, ha dovuto lavorare in equilibrio tra i malumori della componente cattolica del suo partito e la necessità di fare presto: con la Polverini che avanza, ogni giorno perduto è sottratto alla campagna elettorale. E intanto oggi, per risolvere il problema dei candidato che ancora non c`è, si riunisce l`ufficio politico regionale. «La vicepresidente del Senato e una persona autorevole e una candidatura competitiva, a noi serve qualcuno che faccia vincere il centrosinistra, e non deve essere necessariamente Pd. Certo, il profilo ideale sarebbe quella della Bindi, ma finora nessun dirigente nazionale si è reso disponibile», osserva Massimo Valeriani, consigliere comunale .Pd. «Zingaretti ha fatto il massimo - spiega il senatore Pd, Riccardo Milana - e ha solo verificato 1`indisponibilítà dell`Udc. Ritengo che la soluzione siano le primarie, a cui partecipi anche la Bonino come candidato del centro sinistra». E l`ipotesi delle primarie del centro sinistra avanza sempre di più, come sottolinea l`assessore regionale al Turismo, Claudio Mancini: «La Bonino è una candidatura potenzialmente molto forte, che andrebbe sottoposta al percorso delle primarie. E io non escludo che potrei sostenerla». Anche Luigi Nieri, assessore al Bilancio della Regione (Sel), chiede le primarie: «La Bonino è una candidata autorevole, il centro sinistra ora ha bisogno di un quadro programmatico chiaro e indire le primarie, per le quali ribadisco la mia disponibilità a concorrere».

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