"Non fuggo e non mi dimetto"

Dalla Rassegna stampa

 

«Non fuggo e non mi dimetto». Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, nega l’imminenza dell’addio ma conferma che è scattato il conto alla rovescia. «Alla fine del 2008, risolta l’emergenza rifiuti in Campania, avevo chiesto di andare in pensione, c’ero quasi riuscito nei primi mesi del 2009. Il terremoto in Abruzzo del 6 aprile ha fermato le lancette di quell’orologio che, adesso, possono ripartire».
L’uomo delle emergenze, da nove anni alla guida del Dipartimento, investito dall’inchiesta sul G8 nella quale è indagato per corruzione, parla di una road map già disegnata con Berlusconi. «Esiste un percorso
stabilito da tempo e condiviso con il presidente del consiglio. Quando sarà terminata l’assunzione di giovani precari e saranno nominati dei dirigenti, allora potrò togliere il disturbo». Pochi mesi, secondo i suoi più stretti collaboratori. Ma non subito. Le voci si rincorrono, c’è chi sospetta che non arriverà a settembre.
La scorsa settimana Bertolaso ha presieduto una riunione sugli incendi boschivi in vista dell’estate, nella sua agenda l’ultimo impegno ufficiale è fissato per il 3 ottobre. La road map comprende il tempo necessario a istruire il successore, Franco Gabrielli, exprefetto dell’Aquila ed excapo del Sisde oggi Aisi, messo fuori ruolo dal consiglio dei ministri lo scorso 23 aprile. Venerdi 14 maggio Berlusconi dovrebbe firmare il decreto che lo nomina vice capo della Protezione civile. «Gabrielli studierà, imparerà per qualche mese», spiegano al Dipartimento. Il percorso individuato con Berlusconi prevede infatti «un periodo di affiancamento e probabilmente dopo l’estate, e per Gabrielli dopo la prova della consueta emergenza incendi, il passaggio di consegne».
Scettica Emma Bonino: «Non è detto che Bertolaso arrivi a settembre. Ha già offerto le sue dimissioni, dipende da come evolve il dossier...». L’Idv vuole le dimissioni. «Gli scandali che hanno travolto la Protezione civile - dice Massimo Donadi, capogruppo alla Camera - impongono cambiamenti radicali ai vertici. Bertolaso deve farsi da parte e la cricca va smantellata».
Cautela nel Pd, tuttavia Luigi Zanda, capogruppo al Senato, si aspetta «che Bertolaso chieda immediatamente l’esclusione dei cosiddetti grandi eventi dalla legislazione eccezionale». Ieri a Montaguto per verificare come procedono i lavori per rimuovere la frana tra Campania e Puglia, il capo della Protezione civile ha parlato della sua voglia di «mettersi in discussione su nuovi terreni, forse più problematici di quelli coltivati fino a oggi». Nel futuro c’è il volontariato, in questi mesi ha confidato di voler tornare a fare il medico in Africa.

© 2010 La Repubblica. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK