Noi vittime dei preti pedofili

Sentire l’ebbrezza e ricordare con ammirazione i coraggiosi Bersaglieri italiani che avevano sfondato i muri pontifici di Porta Pia 140 anni fa: ci hanno provato con rabbia i sopravvissuti degli abusi subiti dai preti pedofili dell’Istituto Sordomuti di Provolo di Verona avvicinandosi a ridosso della maestosa cupola di San Pietro. Soltanto i poliziotti ci hanno ostacolato, anche se pacificamente volevamo recarci con fiaccolate in segno di sofferta e silenziosa memoria. L’evento è iniziato la domenica mattina del 31 ottobre con l’incontro delle delegazioni della Survivor’s voice con gli ex allievi dell’Istituto Sordomuti Provolo di Verona presso il circolo della stampa del Partito radicale di via di Torre Argentina in Roma. In quel circolo sono venute alcune delegazioni dei sopravvissuti dagli abusi perpetrati dai preti pedofili degli istituti di Inghilterra, Irlanda, Olanda, America, Australia assieme con quelli del Provolo. In un primo momento ci sembrava di stare in una torre di Babele ma grazie all’aiuto di Paola, l’interprete dei segni, siamo riusciti a capire meglio quelli dell’inglese, dell’olandese, e a raccontare le nostre sfortunate disavventure. E qualcuno ascoltando in silenzio ha pianto. Basta! Abbiamo detto a gran voce e ci siamo anche mostrati con addosso delle magliette con dediche contro la pedofilia di fronte agli operatori televisivi e della stampa internazionale (per tutta la giornata si sono accreditati 126 operatori televisivi, giornalisti e fotografi provenienti da tutto il mondo). Non sono mancate le interviste del portavoce degli istituti ma anche dei sopravvissuti dagli abusi. Ognuno raccontando con senso di vergogna e anche con rabbia l’atroce esperienza subita dai preti pedofili, persino dal vescovo. Sono riemersi tremiti e angosce. Altri sordi purtroppo per una limitata capacità di comunicazione non sono riusciti a esprimersi anche se sono rimasti alienati e rassegnati dalle violenze subite. Soltanto le vittime udenti si sono fatte coraggio a raccontare per filo e per segno le loro disavventure. Non sapremo come andrà a finire la Chiesa con i suoi frequenti insabbiamenti dei crimini ma certamente le vittime non dimenticheranno mai gli abusi subiti dai preti e l’opinione pubblica prima o poi si prenderà la responsabilità di giudicare "sulla terra" questi soprusi.
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