Noi Radicali, una risorsa da utilizzare

Limiti, carenze, deficienze del governo Berlusconi, sono ormai di accecante evidenza; il "ghe pensi mi" fatica anche solo a pensare a se stesso. Ciò non toglie che il presidente del consiglio e la sua corte siano, possano ancora essere pericolosi, capaci di tutto. Il segretario del Pd Bersani, nel suo intervento conclusivo alla festa di Torino ha ribadito la volontà di cercare intese "larghe" e alternative all'attuale maggioranza. È evidente che non può trattarsi di una mera sommatoria, e che si tratta piuttosto di discutere, confrontarsi, misurarsi su progetti e possibili soluzioni per i tanti problemi creati da questo governo. Va benissimo cercare intese, discutere e dibattere con Italia dei valori, popolo viola, grillini, e quant'altro.
In questa "ricerca" si comprendono anche i radicali, i verdi, i socialisti? Perché, a meno di distrazioni, queste tre formazioni politiche vengono prese rarissimamente in considerazione. Il problema del centrosinistra non è tanto quello di "rubarsi" voti l'un l'altro; piuttosto convincere chi ha votato centrodestra e che ora stomacato dalla sguaiataggine dei suoi leader ed esponenti non ce la fa più, che stare a casa, deluso e frustrato non serve a nulla; e che invece può utilmente giocare la carta del centrosinistra.
L'esperienza dovrebbe insegnare qualcosa: in Piemonte i grillini hanno di fatto regalato la regione al centrodestra e consentito al candidato della Lega di vincere; nel Lazio, dove il centrosinistra si presentava in condizioni disperate, grazie alla candidatura di Emma Bonino, non ha vinto, ma ha tenuto come nessuno avrebbe sperato e immaginato. In quella Roma che solo pochi mesi prima aveva consegnato le chiavi del Campidoglio al candidato del centrodestra, Emma ha trionfato un po' in tutti i municipi.
Nichi Vendola, con il suo linguaggio immaginifico, certamente scalda i cuori di un elettorato di sinistra, stanco e deluso, ma non conquista voti nuovi; Antonio Di Pietro è a sinistra che "pesca", e non credo siano molti gli elettori delusi dal berlusconismo che voteranno per l'Italia dei valori; Marco Pannella, Bonino, i radicali, al contrario, alle ultime elezioni, ma anche quando si presentarono alleati di Romano Prodi con le liste della Rosa nel Pugno, hanno garantito quella quota di voto e di consenso "nuova", strappata al campo del centrodestra, risultata poi determinante. Questi sono fatti; e dovrebbero essere sufficienti per convincere il Pd dell'utilità di avviare anche con i Radicali un dialogo e un confronto sulle cose da fare, su come farle, e come presentarsi all'opinione pubblica per chiedere fiducia e consenso. Se, come dice Pier Luigi Bersani, Pannella, Bonino, i Radicali sono una risorsa, cosa si aspetta ad utilizzarla?
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