No all'election day, sì al 12 giugno si sblocca il voto sui referendum

Dalla Rassegna stampa

Ormai la direzione è tracciata: far slittare i 5 referendum ambientalisti al 12 giugno, quando si voterà per i referendum nazionali. A decidere ufficialmente la data sarà il sindaco, che nei prossimi giorni incontrerà il comitato promotore "MilanoSìMuove". Ma è la stessa maggioranza a premere perché la consultazione ecologista avvenga dopo le elezioni amministrative del 15 maggio: il modo più sicuro per posticipare qualsiasi decisione "scomoda" in chiave elettorale sul futuro di Ecopass. È il vicesindaco Riccardo De Corato a parlare apertamente della possibilità di unire quesiti nazionali e cittadini: «Il referendum si svolgerà probabilmente il 12 giugno». E l'ipotesi trova il via libera di Letizia Moratti: «È ovvio che l'accorpamento con il referendum nazionale ci farebbe risparmiare tre milioni di euro, quindi sarebbe logico». Il candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia, però, punta a un diverso "election day alla milanese", che unisca i 5 temi verdi alle Comunali. Lo fa appoggiando una proposta di legge che il Pd ha presentato alla Camera e al Senato per permetterebbe l'accorpamento.
Su un punto centrodestra e centrosinistra sembrano d'accordo: la quantificazione di quanto costerebbe svolgere da soli i referendum, ovvero tre milioni di euro. Uno «spreco» di denaro che va evitato. Ma su quando fare l'accorpamento, le strade si dividono. E anche Letizia Moratti, finora favorevole a votare con le Amministrative, sembra aver cambiato idea: meglio rimandare tutto al 12 giugno, dopo le Comunali. «Tre milioni significano due asili in meno per la città», spiega Marilena Adamo, senatrice del Pd. E lei, insieme al deputato Emanuele Fiano, ad aver depositato una riforma di legge ad hoc. «Basterebbe sopprimere un piccolo comma del decreto legislativo del 18 agosto 2000 - spiega Adamo - e l'unico ostacolo che ancora impedisce il voto con le Amministrative cadrà». Il testo è stato inviato a tutti i deputati e senatori milanesi e lombardi in cerca di un'intesa bipartisan. Perché è questo che chiede anche Pisapia: un appoggio nei fatti. «Finora il sindaco attacca il candidato di centrosinistra - ha speso solo parole vuote a favore di questa ipotesi.
 
Siamo pronti a sfidare il centrodestra su questo terreno: se non accoglieranno la nostra proposta significa che non vogliono ascoltare i cittadini e vogliono sprecare una grande risorsa per la partecipazione democratica». Pisapia continua comunque a chiedere, in prima istanza, il rispetto delle scadenze "naturali". Seguendo il regolamento comunale, il voto sui quesiti ambientalisti andrebbe svolto entro il 30 aprile.
In attesa dell'incontro con Letizia Moratti, i promotori di "MilanoSìMuove", chiedono la «scelta di una data nel pieno rispetto delle regole». Quando? Edoardo Croci, Marco Cappato ed Enrico Fedrighini spiegano: «Entro fine aprile, oppure attraverso una riforma che garantisca l'accorpamento con le Amministrative o i referendum nazionali». In ogni caso, aggiungono, «i tempi sono strettissimi». E questo anche per «garantire il massimo coinvolgimento dei cittadini attraverso un'informazione corretta e capillare».
E sul contenuto dei referendum? Pisapia annuncia «cinque sì». De Corato si spinge a parlare di «quesiti in buona parte condivisibili», nonostante il Pdl non abbia ancora sciolto le riserve. In casa centrodestra, comunque, viene bocciata la proposta del comitato di aumentare il pedaggio Ecopass a 5 e 10 euro. «Sono cifre esosissime», ha detto Letizia Moratti. La Lega, invece, ha già deciso di fare campagna per il "no".

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