Nessuna fuga, Bertolaso resta fino alla fine

Dalla Rassegna stampa

 

Non ci sarà alcuna “fuga” né “dimissioni anticipate”. Guido Bertolaso torna a ribadire che il suo percorso al vertice della Protezione Civile avrà un’evoluzione naturale: la fine del suo mandato non sarà in alcun modo legata all’inchiesta della Procura di Perugia sugli appalti. “Esiste un percorso già disegnato da tempo e condiviso con il Presidente del Consiglio dei Ministri – ha spiegato ieri – quando sarà portato a termine, con l’assunzione dei giovani precari, la nomina dei dirigenti e la definizione di una road map per la missione di una realtà ammirata e rispettata a livello internazionale, allora finalmente potrò togliere il disturbo”. Dunque, ha spiegato, “nessuna fuga anzi tempo, nessun abbandono improvviso, né dimissioni anticipate”. Ma soltanto “il desiderio di far crescere sempre più i nostri giovani e la voglia di mettersi in discussione su altri terreni, forse ancora più problematici di quelli coltivati fono ad oggi”.
Nel corso di un sopralluogo a Montaguto, nella zona dov’è ubicato un radar che monitora lo stato della frana che ha diviso Campania e Puglia, il capo della Protezione Civile ha ricostruito le tappe del suo percorso e spiegato il suo pensiero in merito agli incarichi nominali. “Sono anni che sostengo la necessità di immaginare tempi definiti per chi riveste compiti di grande responsabilità a livello istituzionale – sottolinea – Mi sono sempre augurato che nessun funzionario dello Stato potesse rimanere sulla stessa sedia per più di cinque anni e che non fosse immaginabile superare quella soglia di sette che la Costituzione attribuisce per la massima carica dello Sato”. E Bertolaso è alla guida del Dipartimento della Protezione Civile dalla fine del 2001, dunque da quasi nove anni. Ecco perché “è dalla fine del 2008 che ho chiesto di affidare altri il privilegio di servire il Paese come capo della Protezione Civile. E c’ero quasi riuscito nei primi mesi del 2009 – afferma Bertolaso – quando, risolta l’emergenza rifiuti in Campania, intendevo avvalermi della norma che prevede la pensione anticipata per chi abbia lavorato per oltre 35 anni e intende dedicarsi alle attività di volontariato”. Il terremoto del 6 aprile “ha fermato le lancette di quell’orologio. Lancette “che oggi – conclude il capo della Protezione Civile – possono rimettersi in moto”. La scadenza naturale sarebbe Settembre, ma c’è chi maligna di una possibile fuoriuscita anticipata. “Dipende da come si evolve il dossier, non è detto nemmeno che a settembre ci arrivi…” ha detto allusiva Emma Bonino, nella consueta intervista del lunedì a Radio Radicale. L’ex candidata sconfitta del centrosinistra alla regione Lazio osserva che “Bertolaso aveva già offerto le sue dimissioni” a Silvio Berlusconi. “La  conferenza stampa che ha fatto – rileva Bonino riferendosi a venerdì scorso – l’ha iniziata dicendo che si augurava che tutta la vicenda fosse archiviata, e sembrava più una excusatio non petita, quella strana conferenza stampa”.
Altri gufi si sono appollaiati sulla sponda Idv. “Gli scandali che hanno travolto la Protezione Civile impongono cambiamenti radicali ai vertici: Bertolaso deve farsi da parte e la ‘ cricca’ va smantellata pezzo per pezzo. È inconcepibile che dopo tutto ciò che è uscito fuori nulla sia cambiato ai vertici statali di quel sistema”, ha annunciato il capogruppo dipietrista alla Camera Massimo Donadi. “Il governo – ha aggiunto – non ha mosso un dito per ripristinare legalità e trasparenza, ha solo coperto uomini che non possono più ricoprire incarichi pubblici o di responsabilità. Il verminaio degli appalti per il G8 e per il terremoto è una vergogna per lo Stato”.

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