Nell'ufficio di presidenza «vince» l'opposizione

L'ufficio di presidenza della Camera che deciderà se proporre all'aula la richiesta di sollevare conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sul caso Ruby - è composto da 19 membri, compreso il presidente Pini che non vota. I rapporti di forza sono favorevoli alla minoranza (10 deputati) che qui prevale sulla, maggioranza (otto deputati). E anche quando arriverà il rappresentante dei «responsabili» (Razzi o Catone o Scilipoti o Pisacane) la situazione non cambierà. Il Pdl sostiene che l'ufficio di presidenza non può bloccare una proposta di conflitto perché solo l'aula è sovrana. Verificherà la giunta del regolamento (anche qui Pdl e Lega sono in minoranza). Ma gli uffici hanno trovato due proposte di conflitto bloccate, in tempi non sospetti, dall'ufficio di presidenza: la prima fu la richiesta dei radicali di sollevare conflitto contro il Consiglio regionale della Toscana che, a sua volta, aveva censurato la nomina a segretario d'aula del deputato Sergio D'Elia. Mentre la seconda riguarda Giacomo Mancini jr che aveva chiesto di sollevare conflitto per una questione di intercettazioni indirette.
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