Nell’agone soprattutto uomini

La politica, almeno alle prossime elezioni amministrative, parla ancora al maschile. Tranne poche eccezioni, infatti, il profilo tipo del candidato alla carica di consigliere comunale è quello di un uomo sulla cinquantina. Una fotografia che poco si discosta dal quadro nazionale e che non presenta grossi ribaltoni rispetto alla precedente tornata elettorale. È quanto emerge da un’analisi condotta su un campione di otto comuni capoluogo di provincia, da Nord a Sud Italia, che si recheranno alle urne domenica e lunedì. I dati relativi ai 27 capoluoghi di provincia che andranno al voto raccontano di una crescita del numero delle liste presentate (in particolare di quelle civiche; si veda l’articolo sopra) e dei candidati sindaco, ma non delle quote femminili. Circa il 70% dei candidati, infatti, è di sesso maschile, con punte del 76% a Brindisi e Catanzaro. I candidati uomo sono più numerosi nelle liste della Lega Nord e dell’Idv, mentre più “politically correct " sono Pd, Pdl e Udc. Nonostante questo, solo una candidata su tre è donna, con l’eccezione di Genova, dove le donne candidate nelle 25 liste sono oltre il 37 per cento. Ma c’è anche chi va ben oltre le cosiddette "quote rosa": a Cuneo è stata presentata la lista "Cuneo Rosa", interamente al femminile. Iniziativa replicata a Frosinone con la lista "Donna domani", mentre nel comune di Monza la "Lista civica Faglia" alterna rigorosamente un uomo e una donna, per dare un chiaro esempio di pari opportunità. E a favore di una maggiore presenza delle donne in politica (il tasso di presenza delle donne nelle amministrazioni locali in Italia è pari al 19,5% del totale), si sono schierati anche il ministro del Lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunità, Elsa Fornero, e il presidente dell’Anci, Graziano Delrio, che lo scorso 5 aprile hanno lanciato la "Campagna a favore della democrazia paritaria nei comuni italiani". Il ministro e il presidente dell’Anci hanno scritto una lettera con cui chiedono a tutti i candidati sindaco dei vari comuni interessati dalla prossima tornata elettorale di impegnarsi pubblicamente a includere nei propri programmi elettorali politiche a favore delle esigenze delle donne, «a partire da una equa rappresentanza di genere nella composizione delle giunte». Insieme alla lettera, è stato inviato ai candidati sindaco anche un modulo di adesione e l’elenco di coloro che hanno accettato è stato pubblicato sul sito dell’Anci, dove viene aggiornato quotidianamente. Poche novità anche sul fronte dell’età dei candidati consiglieri. In media, uno su quattro ha cinquant’anni o più, mentre in molte delle città campione analizzate la quota dei cinquantenni unita a quella dei sessantenni sfiora il 50% delle candidature. I giovani fino a 30 anni, invece, arrivano con difficoltà al 20 % delle candidature, con un picco minimo dell’11% a Pistoia. Il capoluogo con la maggior quota di under 30 tra quelli presi in considerazione è invece Catanzaro, dove i più giovani occupano il 25% circa delle candidature. E anche se, a quanto pare, in politica non vale il detto "largo ai giovani", a Monza c’è un’intera lista ("Primavera Monza") i cui 21 candidati hanno tutti un’età compresa tra i18 e i23 anni. Su una quota di poco superiore al 20% si mantengono le candidature dei quarantenni, più numerosi nelle liste del comune di Brindisi (quasi il 27%). Pochi i settantenni, che occupano tra il 5 e il 16% dei posti in lista. Unica eccezione nel comune di Pistoia, dove raggiungono oltre il 17 per cento. Pochissimi i candidati con più di settant’anni: quote marginali, che solo a Monza sfiorano il 4 per cento.
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