Nel migliore dei mondi possibili

La nave berlusconiana affonda e gerarchi e notabili si vanno riposizionando per non affogare. Ieri è toccato a Formigoni e Gelmini con due zuccherose interviste rilasciate, non a caso, all'odiata "Repubblica ". Formigoni intima lo sfratto al premier e si propone, senza pudore, come suo successore. A parte Marco Cappato, i radicali e qualche osservatore con buona memoria, tutti sembrano disposti a dimenticare che la Minetti nel listino con firme taroccate ce l'ha messa lui, che gli assessori regionali arrestati o costretti alle dimissioni li aveva nominati lui e che della sanità infiltrata dalla 'ndrangheta il responsabile è lui, Meno impudente la Gelmini che, per i danni alla scuola e alla ricerca, scarica ogni responsabilità su Tremonti. Per gli insulti a precari e studenti, per gli innumerevoli errori nelle prove d'esame redatte dal ministero e per la gaffe del tunnel, respinge ogni accusa, tranne quella di non aver selezionato e reclutato con cura i collaboratori che si sono rivelati gravemente impreparati. Siamo d'accordo con la ministra, ma l'accusa dovrebbe essere girata, e con le aggravanti, verso chi ha collocato lei in quel ruolo senza valutarne adeguatezza e competenza.
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