Nel Lazio gara all'ultimo voto

Guerra all’ultimo voto tra Renata Polverini e Emma Bonino, con la candidata del centro destra in vantaggio su quella del centrosinistra (50,6% contro 48,8% secondo le proiezioni di Pragma-emg per la Rai). Il tutto in una competizione dove la regione si piazza al penultimo posto (peggio ha fatto solo la Calabria) per affluenza alle urne (6o,9%), con un calo dell’11,8%rispetto alle regionali del 2005. Un astensionismo sul quale ha inciso soprattutto il dato della provincia di Roma (solo 59,2% di votanti),
con una flessione del 12,7 per cento. E il picco negativo della capitale (56,5% di elettori ai seggi), con una crollo del 13,2 per cento.
In provincia di Roma, dove la lista del Pdl non è stata ammessa, gli orfani del partito della libertà hanno fatto confluire i voti in maniera massiccia sulla lista Polverini, che ha registrato, in base ai risultati parziali del ministero dell’interno, oltre il 33% dei voto, pìù dì quanto totalizzato da An e Fi nel 2005 (31% sommando i suffragi dei due partiti). Dal confronto tra i consensi al candidato presidente e quelli alle liste d’appoggio, emerge che ha pesato, come cinque anni fa, il voto disgiunto, ossia la possibilità di votare per una lista e un candidato presidente appoggiato da un altro schieramento. Con un risultato simile rispetto a quanto avvenuto nel 2005.
Cinque anni fa Marrazzo (centrosinistra) aveva vinto con il 50,7% e aveva rappresentato il valore aggiunto per la coalizione che lo appoggiava, ferma al 48,5% dei suffragi. Mentre lo sconfitto Francesco Storace (centrodestra) si era dovuto accontentare de147,4% delle preferenze, malgrado le liste a sostegno della sua candidatura avessero preso il 50,3 per cento. Stesso trend quest’anno. Sempre in base alle proiezioni, la Bonino ha preso circa 1% in più delle liste che la sostenevano. La Polverini invece circa mezzo punto in meno.
Per quanto riguarda le Province, si conferma la spaccatura tra l’area della capitale (che vota centrosinistra) e gli altri quattro territori (verso il centrodestra). A Roma (dove si concentra il 72% degli elettori) vince la Bonino, che, in base ai dati parziali del Viminale, prende però meno voti di Marrazzo (oltre il 52% contro il 53,5% dell’ex governatore).
Con un picco positivo a Roma città (oltre il 54%, anche se Marrazzo aveva totalizzato il 55,5%). Polverini si impone a Frosinone, Latina, Viterbo e Rieti, con una percentuale di consensi superore rispetto a quanto raccolse Storace nel 2005. E punte oltre i 6o% nell’area pontina e in ciociaria.
A livello di partiti successo clamoroso per l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, che ha quasi decuplicato la percentuale dei suffragi, passando in cinque anni dall’1% all’8,9 per cento. In calo invece l’Udc (schierata in regione con Renata Polverini, con un’affermazione attorno al 6,6%, contro il 7,9% incassato
cinque anni fa. In flessione anche il Pd, attestato sul 25,8% (nel 2005 la lista Uniti per l’Ulivo aveva
preso il 27%).
Il nuovo governatore avrà ora in agenda tre temi urgenti: il buco della sanità, con la necessità di ridiscutere con il governo il piano di rientro dal deficit il problema rifiuti, che obbliga ad elaborare
un piano che scongiuri un’emergenza Campania; il nodo infrastrutture, al primo posto il reperimento dei fondi per far partire i lavori dell’autostrada Roma-Latina.
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