Napolitano «preoccupato» Vertice di Yalta, conferma il no

Dalla Rassegna stampa

Anche Giorgio Napolitano segue con forte preoccupazione la vicenda di cui è protagonista l'ex premier e leader dell'opposizione dell'Ucraina, Yulia Timoshenko, condannata a sette anni di detenzione, maltrattata in carcere e in attesa di un nuovo processo. Dal Quirinale non vengono per ora annunciate iniziative specifiche in difesa dei diritti dell'eroina della «Rivoluzione arancione». Ma filtra l'apprensione del capo dello Stato per una vicenda umana e politica tutta da chiarire e la totale condivisione della linea espressa dal ministro degli Esteri Giulio Terzi che si è mantenuto e si mantiene in contatto con il Colle. Un pressing in sintonia con la richiesta governativa è che si faccia piena luce sulle denunce di violenze fisiche subite da Yulia Timoshenko nell'aprile scorso mentre veniva trasferita dal carcere in ospedale. Inoltre l'Italia sostiene appieno la posizione e le iniziative annunciate dall'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera, Catherine Ashton, affinché sia consentito all'ambasciatore europeo - accompagnato da specialisti medici indipendenti - di visitare appena possibile la Timoshenko. Insomma: l'auspicio implicito del Colle è che l'Ue non perda anche questa occasione e faccia sentire la sua voce unitaria per reclamare dalle autorità di Kiev il rispetto dei più elementari diritti umani. Napolitano - insieme ad altri 4 capi di Stato europei (Germania, Austria, Repubblica ceca e Slovenia) non parteciperà al summit dei Paesi dell'Europa centrale in programma a Yalta l'11 maggio prossimo. Il nostro Presidente lo aveva deciso dal febbraio scorso, ma la situazione odierna rende quanto mai opportuna l'assenza. D'altra parte, le preoccupazione di Napolitano sull'evoluzione della situazione in Ucraina riportano almeno al febbraio 2010 quando venne eletto l'attuale presidente, Viktor Janukovic, e ci fu un aspro scambio di accuse con l'allora premier Timoshenko.

In quell'occasione il capo dello Stato, non a caso, inviò un messaggio al neo-eletto auspicando un approfondimento dei rapporti tra Ue ed Ucraina sulla base di «condivisi valori di democrazia e di rispetto dei diritti umani».

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