Napolitano: "La Nato apra alla Russia"

Dalla Rassegna stampa

Napolitano chiede alla Nato di "aprire" alla Russia. E viceversa. «Abbiamo bisogno che la Russia sia "dentro" non "fuori"». Dice proprio così il presidente della Repubblica nel corso della sua visita al quartier generale della Nato, dove è stato accolto dal segretario generale Anders Fogh Rasmussen, prima di partecipare a una sessione straordinaria del Consiglio Atlantico.
In quella sorta di accampamento militare alle porte di Bruxelles, protetto da una segretezza super blindata (vistosi cartelli invitano a non scambiarsi confidenze "classificate" all'interno di certe aree ristrette) Giorgio Napolitano è arrivato ieri pomeriggio, cominciando proprio da lì i suoi tre giorni in Belgio.
Nonostante le apparenze, il linguaggio aperturista del presidente punta a ottenere dalla Nato, in linea con le posizioni assunte dal governo italiano anni fa a Pratica di Mare, alle porte di Roma, una sostanziale "rivitalizzazione" di quella struttura militare-politica.
«No, non parlerei di rifondazione», dice il presidente in serata spiegandosi coi giornalisti.
Una Nato da rivitalizzare dunque, non da ricostruire.
«Per quanto difficile» dice il presidente della Repubblica al termine del Consiglio Atlantico, «dobbiamo adoperarci affinché la Russia entri in una relazione cooperativa direciproco sostegno con la Nato». Cooperazione e reciproco sostegno, dice Napolitano ai militari di Bruxelles. Ai quali ricorda che Russia e Nato già oggi «condividono molte preoccupazioni di sicurezza, immediate e future, ma sono tuttora separate da un deficit di fiducia».
Recenti comportamenti della Russia, dice, «sono motivo di preoccupazione», tuttavia il nuovo concetto strategico della Nato «deve guardare avanti. La Russia è parte dell'Europa, e quindi della comunità atlantica». Ecco perché, dice chiaro il presidente italiano «la sicurezza dell'Europa non sarà mai pienamente acquisita senza un coinvolgimento costruttivo di Mosca nella architettura europea». Abbiamo bisogno insomma «che la Russia sia «dentro» non «fuori». E ci attendiamo egualmente dalla leadership russa atteggiamenti aperti e risposte incoraggianti».
Il fatto è che perl a Nato «l'Unione europea non può essere soltanto una delle molte organizzazioni internazionali con cui lavorare. Tra la Nato e una forte Unione europea (come
ha detto recentemente Hillary Clinton nel suo viaggio per le capitali del vecchio continente) può essere solidamente stabilita non una semplice cooperazione, ma una cosiddetta divisione del lavoro, e una reale sinergia».
Nel colloquio serale col segretario generale Rasmussen si è parlato anche dell'Afganistan. «Siamo lì anche perdifendere gli interessi italiani ed europei», ha detto Napolitano. E Rasmussen ne ha approfittato per ringraziare l'Italia per il «ruolo cruciale» svolto a fianco degli Alleati. Il segretario generale della Nato ha espresso solidarietà per la morte dell'agente italiano Antonio Colazzo, ucciso nei giorni scorsi a Kabul.

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