Napolitano esalta la Costituzione: amiamola

Da Giorgio Napolitano giungono nuovi richiami all'unità nazionale e ai valori fondanti della Repubblica contenuti nella Costituzione, principi che vanno amati e consolidati, dice. «Spetta a ciascuno di noi, in nome di quegli stessi principi, continuare ad amarla e consolidarla», ha scritto in un messaggio in cui ricorda le vittime delle strage nazista di Marzabotto, il valore della Resistenza per la liberazione dell'Italia occupata ed «i valori e i principi fondamentali cui si ispirarono quanti, sacrificando se stessi e la propria vita, hanno consegnato alle generazioni successive una Repubblica nuova e libera».
Sono richiami non nuovi. Napolitano li ha fatti altre volte. Ma oggi vengono letti come la continuazione dei discorsi di Napoli, quando ha condannato le tentazioni secessioniste della Lega.
Come si fa a realizzare il grande sforzo necessario per affrontare la crisi, se non c'è coesione nazionale?, ha chiesto più volte Napolitano. E come si fa a convincere i mercati e gli interlocutori internazionali a dare fiducia, a fare credito all'Italia se allo stesso tempo si dà l'idea che una parte dell'Italia vuole mettersi in proprio? Queste le preoccupazioni che hanno spinto Napolitano a dire a chiare lettere e in pubblico ciò che aveva già spiegato agli esponenti leghisti: che sul federalismo fiscale è un loro convinto sostenitore, ma con la secessione non si scherza.
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