Il muro contro muro nella società inglese

C'è stato un vincitore, ma paradossalmente nessuno sconfitto. I sindacati inglesi hanno annunciato l'adesione di due milioni di persone allo sciopero del pubblico impiego contro la riforma del sistema pensionistico. Numeri impossibili da verificare, nonostante i cortei nelle maggiori città, la chiusura delle scuole, i disagi nei trasporti urbani e interurbani, e nella sanità suggeriscano che l'adesione sia stata massiccia, garantendo alle Unions un'affermazione poco contestabile. Eppure il blocco atteso e la paralisi annunciata, non ci sono stati. E tanto basta al premier David Cameron per replicare all'euforia dei sindacati denunciando un flop.
Il maggior sciopero messo in scena in Gran Bretagna da decenni, non è stato un fallimento, ma il governo è riuscito a contenerne gli effetti con misure straordinarie che hanno ben funzionato. Pari e patta, o quasi. Resta da capire, però, se questo sia stato il prologo a un inverno caldo. I dati congiunturali, per usare un eufemismo, non sono dei migliori e il dialogo tra le parti è vicino allo zero. Se fino all'altro ieri era possibile, da ieri temiamo che sia probabile.
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