Multe per gli assenti ma nell'aula erano in 30

Dalla Rassegna stampa

Come ogni lunedì pomeriggio, anche stavolta, malgrado in aula si parlasse di tagli e sforbiciate ai costi della politica, ci sono una trentina di deputati ben divisi tra tutti i gruppi, meno del 5% dei 630 onorevoli in carica. A differenza degli anni scorsi, quando il bilancio interno veniva votato nell'indifferenza generale, quest'anno dopo la manovra di Tremonti e il nuovo vento di antipolitica, c'è la corsa a fare i primi della classe. E tra le misure anti-Casta che gli stessi onorevoli stanno preparando per farsele votare (o respingere) oggi in aula spicca proprio un florilegio di sanzioni contro l'assenteismo dilagante. Per carità, non solo quelle, visto che la Radicale Bernardini, sempre in prima fila per la trasparenza, fa notare che il segretario generale della Camera, goda di 258 mila euro l'anno di appannaggi per le spese minute senza obbligo di giustificativi, oltre al lauto stipendio, facendo intendere che tra i suoi ordini del giorno ce ne sarà uno sulla materia. O che i leghisti alla Stucchi chiedono di legare i rimborsi aerei solo da e per Roma «e non per andare in ferie in Costa Smeralda».

Ma la corsa a farsi belli che vede in prima fila le opposizioni, dal Pd all'Udc ai dipietristi, fa emergere proposte anti-fannulloni che all'estero già sono in vigore. È il caso delle trattenute per le assenze ai lavori in commissione chieste nell'ordine del giorno del Pd, che lancia undici proposte tra cui l'adeguamento ai prezzi di mercato di barberia e ristoranti. La sanzione ai «fannulloni», in vigore ad esempio in Francia, sarebbe una piccola rivoluzione e potrebbe sortire forse l'effetto di far riempire i saloni dei piani alti, molto spesso deserti. Perché oggi si paga pegno, con una trattenuta di 300 euro, solo se non si va in aula quando ci sono votazioni.

E mentre il dipietrista Borghesi, «bestia nera» di tutti i colleghi, oltre al taglio dei vitalizi presenti, passati e futuri, propone «la verifica dei rimborsi spesa dei deputati e l'abolizione di tutte le auto blu, ad eccezione di quella in dotazione al Presidente», anche l'Udc è in prima fila: chiedendo di legare la diaria dei deputati, ossia il rimborso spese di soggiorno, all'effettivo lavoro in Parlamento degli onorevoli...

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