Mosca e Roma rilanciano la conferenza sulla Siria

Dalla Rassegna stampa

ROMA, 7. «Non possiamo più rimandare l’organizzazione della conferenza. Ginevra 2» per una soluzione della crisi in Siria. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, durante la conferenza stampa congiunta svoltasi ieri pomeriggio a villa Madama a Roma al termine della riunione tra i ministri degli Esteri e della Difesa di Italia e Russia. «Il Governo di Damasco ha già acconsentito a inviare a tale conferenza una delegazione senza precondizioni, siamo in attesa che anche l’opposizione faccia un passo simile», ha aggiunto Lavrov. Dello stesso parere il ministro della Difesa Shoigu, presente insieme con i ministri italiani Emma Bonino e Mario Mauro, convinto che sia necessario accelerare la discussione oltre che su Ginevra 2 anche sull’invio di aiuti umanitari. A questo proposito il ministro degli Esteri italiano, Emma Bonino, ha precisato che «ci siamo riservati di approfondire modalità e possibilità di fornire aiuti umanitari anche all’interno» del Paese, «nell’ambito della comunità internazionale, attraverso in primo luogo le agenzie dell’Onu».

Il ministro degli Esteri ha anche ricordato la vicenda del gesuita Paolo Dall’Oglio, affermando che il religioso «è stato sequestrato da un gruppo islamico». Lavrov incontrerà domani a New York il segretario generale dell’Onu, Ban Kimoon, con il quale discuterà delle prospettive per la convocazione della conferenza una nota del ministero degli Esteri russo - rientra nell’ambito della -visita di Lavrov negli Stati Uniti, dove venerdì, insieme al collega della Difesa parteciperà alla ministeriale "2+2" con gli omologhi statunitensi. Con Ban Ki-moon l’intento è quello di ricercare un coordinamento per affrontare i píù urgenti problemi dell’attualità internazionale. Intanto, continuano a essere tragici i dati che riguardano i combattimenti e le condizioni degli sfollati e dei profughi. Sono almeno diciotto i morti e oltre sessanta i feriti a seguito di un attentato provocato da un’autobomba sulla piazza Siouf a Jaramana, nella periferia druso-cristiana di Damasco. Ne ha dato notizia la televisione siriana. Inoltre, 62 ribelli sono stati uccisi in un’imboscata nei pressi della capitale. «Violenti scontri» tra combattenti e forze regolari di Damasco sono in corso alla periferia di Aleppo, nel nord della Siria, all’indomani della conquista da parte dell’esercito libero siriano (Esl) dell’aeroporto militare cli Minnigh, a nord della città, vicino al confine con la Turchia. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede a Londra. I combattimenti, precisa l’Osservatorio, sono scoppiati nei pressi di una base dell’intelligence militare dell’aeronautica nel distretto di Layramun. Secondo la fonte sopra citata, nei sanguionosi scontri sarebbero coinvolti anche combattenti del gruppo ribelle Jabhat Al Nusra.

 

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