Montecitorio per le carceri

Quello che si è appena concluso è stato l’anno più nero per le carceri italiane. Il 31 dicembre scorso, infatti, il drammatico contatore delle morti dietro le sbarre segnava due cifre record: 175 decessi, di cui ben 72 suicidi. E il 2010 non promette affatto bene, dal momento che nei primi otto giorni del nuovo anno si sono già tolti la vita quattro detenuti. L’emergenza carcere ormai non si può più negare, né nascondere perché è scritta nei numeri. Numeri come quelli diffusi ieri dai radicali: i detenuti stipati nei 206 istituti italiani si avvicinano alla soglia dei 66 mila, a fronte di una capienza di poco superiore a 43 mila. Di questi, la metà è in attesa di giudizio e una gran parte sarà riconosciuta innocente. Drammatiche anche le condizioni di salute della popolazione penitenziaria: i tossicodipendenti ammontano al 27%, mentre il 15% dei detenuti soffre di disturbi psichici. Il personale penitenziario è sempre più in affanno sotto il peso di un forte sotto dimensionamento. A mancare all’appello sono infatti almeno 6 mila agenti; il deficit investe tutte le figure professionali adibite all’assistenza dei detenuti: dai medici, agli psicologi, agli educatori. Il dramma dunque non è solo dei detenuti, ma dall’intera comunità penitenziaria, che vive nell’illegalità e attende risposte immediate e praticabili. E qualche risposta potrebbe arrivare proprio oggi dalla Camera dei deputati dove sono in discussione le mozioni sulle carceri, tra cui quella promossa dai deputati della delegazione Radicale nel Pd, a prima firma Rita Bernardini, che ha raccolto 93 firme tra diversi gruppi parlamentari. Mentre dunque la Camera sarà al lavoro, in Piazza Montecitorio si terrà una manifestazione proprio a sostegno della mozione Radicale, alla quale parteciperanno, tra gli altri, i deputati firmatari, dirigenti di Radicali Italiani, Nessuno Tocchi Caino, Antigone, Il Detenuto Ignoto e del Comitato Radicale per la Giustizia Piero Calamandrei, e rappresentanti dei sindacati Eugenio Sarno (UIL Penitenziari); Leo Beneduci (Osapp); Francesco Quinti (FPCGIL Polizia Penitenziaria); Enrico Sbriglia (Sindacato dei Direttori e Dirigenti Penitenziari)
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