«Monogruppi da sciogliere» Indaga la Procura

Votato, entrato in vigore e collettivamente rimosso. Il nuovo regolamento «salvaspesa» per lo scioglimento dei monogruppi consiliari è rimasto lettera morta. Tanto che i Radicali hanno inviato una diffida ai rappresentanti della presidenza del consiglio regionale, invocandone l'applicazione. Giuseppe Rossodivita chiede, con l'attuazione del nuovo ordinamento, anche la «restituzione da parte di ciascun monogruppo dei fondi erogati per il funzionamento dalla data di entrata in vigore del nuovo testo». Come si legge nel documento elaborato dagli avvocati Gregorio Troilo e Marco Monaco la violazione del nuovo regolamento «ha già causato danni erariali, concretizzatisi nella indebita elargizione di risorse patrimoniali ai 4 monogruppi che avrebbero dovuto essere tempestivamente sciolti». I radicali hanno calcolato che «il perdurare dell'inerzia determinerebbe un ulteriore aggravamento degli indebiti esborsi che, a fine legislatura, potrebbero raggiungere la ragguardevole somma di io milioni di euro». Oltre ad avvisare il presidente del consiglio Regionale del Lazio e il suo vice, gli avvocati hanno informato i magistrati della Corte dei Conti e della Procura che, a questo punto, potrebbero decidere di aprire un'indagine. Le spese consiliari (500 mila euro per ciascun monogruppo) per Alleanza per l'Italia (rutelliani) come per i finiani di Futuro e Libertà, per il Movimento per le Autonomie e quello ultracattolico di Politica Etica e Responsabilità avrebbero dovuto, infatti essere archiviate, secondo la nuova legge che, al comma 5, dice: «Quando i componenti dei gruppi si riducano nel corso della legislatura a un numero inferiore a 3, il gruppo è dichiarato sciolto e i consiglieri... confluiscono nel gruppo misto».
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