"Molti traumi sul corpo di Stefano"

Dalla Rassegna stampa

Quel pensiero sinistro, l`ombra di un pestaggio per Stefano Cucchi, 31 anni, morto all`ospedale Pertini sei giorni dopo l`arresto per spaccio di stupefacenti la notte fra il 15 e il 16 ottobre, senza che i genitori abbiano potuto rivederlo vivo, troverebbe conferma, secondo l`avvocato della famiglia Fabio Anselmo, nell`autopsia svolta venerdì scorso. «A quanto ci riferisce il nostro consulente di parte - spiega il legale - presente all`esame del cadavere, sono stati riscontrati versamenti di sangue allo stomaco e alla vescica, lo schiacciamento di un polmone, un edema cerebrale, e diversi traumi. Di più: le foto che abbiamo avuto dalle pompe funebri sono spaventose. Abbiamo chiesto copia della documentazione fotografica della perizia, lo scenario è inquietante». Con «il volto tumefatto, la mandibola storta, un`orbita incavata come per un colpo ricevuto» è apparso Stefano ai familiari, quando sono stati chiamati in obitorio per il riconoscimento. La magistratura, che s`è attivata senza che vi si stata finora da parte loro una denuncia, ha aperto un fascicolo, senza ipotesi di reato. Al vaglio gli spostamenti subiti da Cucchi: il pernottamento in camera di sicurezza nella stazione Tor Sapienza, il trasferimento in tribunale, l`ospedale. È vero, come ipotizza qualcuno, che dopo una notte al Fatebenefratelli Stefano chiese di essere dimesso, e tornò in carcere, dove il medico ne chiese poi un nuovo ricovero? E che, ancor prima del trasferimento a Regina Coeli, in tribunale gli venne diagnosticato un trauma al volto? Domande alle quali anche la politica chiede venga data una risposta. Interrogazioni urgenti ai ministri della Giustizia e della Difesa sono state presentate ieri dalla deputata radicale Rita Bernardini e dai senatori Pd Roberto Della Seta e Donatella Poretti.

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