Mobilitazione anti centrale, De Benedetti sotto tiro

Dieci domande indirizzate a Carlo De Benedetti, proprietario di Sorgenia, uno dei maggiori gruppi azionisti di Tirreno Power, per chiedere di rinunciare al progetto di potenziamento della centrale termoelettrica di Vado Ligure-Quiliano. A sottoscriverle sono moltissimi personaggi di spicco del mondo scientifico, culturale e artistico, che hanno aderito all'iniziativa congiunta delle associazioni che combattono il progetto. Ma dietro c'è una vera guerra di cifre, le scintille fra un'azienda che punta a potenziare i propri impianti, giurando che dopo inquineranno meno, e una popolazione che punta il dito contro le due ciminiere alte duecento metri, accusando l'azienda di essere la principale responsabile della diffusioni di tumori e morti precoci in tutta la provincia.
E non mancano anche gli scontri a livello istituzionale, con Comuni e Regione schierati contro il progetto (mentre la Provincia resta possibilista), i sindacati impegnati a difendere i posti di lavoro promessi con il potenziamento, le associazioni di medici e di semplici cittadini pronte alle barricate. E contro il progetto si erano già schierati i consigli comunali di quasi tutti i comuni della zona.
Le dieci domande sono state presentate senza troppi complimenti, senza fiocchetti e ricami, segno tangibile del clima teso che si respira nel Savonese. Perché Tirreno Power «si ostina a procedere a questo intervento contro ogni logica democratica?». «Perché non volete ammettere che le centrali a carbone uccidono? Perché mistificate la realtà dicendo che avete il carbone pulito (concetto smentito dalle principali ricerche internazionali), così giocando con la vita della gente?». A sottoscriverle scienziati del calibro dell'astrofisica Margherita Hack e dell'oncologa Patrizia Gentilini o personaggi dello spettacolo come Beppe Grillo, Lella Costa, Pietro Galeotti. Giornalisti e scrittori come Maurizio Maggiani, Sergio Staino, Oliviero Beha, Ennio Remondino, Lidia Ravera e Bruno Gambarotta. Politici come Luigi De Magistris, Marco Pannella, Vittorio Agnoletto, Paolo Ferrero, Angelo Bonelli. L'iniziativa è stata promossa a Savona da Stefano Milano, proprietario della libreria Ubik. Ed è stato aperto anche un sito internet per raccogliere ulteriori adesioni: http://www.firmiamo.it/contro-l-ampliamento-della-centrale-a-carbone-di-savona.
L'iniziativa ha l'appoggio di Paolo Franceschi, referente scientifico dell'Ordine dei Medici e del movimento del Moda. Secondo Franceschi, nel Savonese diversi tumori e altre patologie vascolari aumentano drammaticamente rispetto alla media nazionale: «In 16 anni - spiega - si stima siano morte 2.664 persone in più rispetto ai tassi standardizzati di mortalità della Liguria, con valori di inquinamento fra i più alti in Italia e una significativa riduzione dell'aspettativa di vita. Secondo alcune ricerche, a Vado Ligure il tumore maligno al polmone degli uomini colpisce il 30% in più rispetto al resto della Provincia. Per le malattie ischemiche del cuore, a Vado le donne fanno registrare il 71,9% di casi in più rispetto alla media regionale, mentre per le malattie respiratorie croniche ostruttive, a Vado gli uomini fanno registrare il 150% in più sulla media regionale».
La centrale termoelettrica di Vado-Quiliano rappresenta il fiore all'occhiello di Tirreno Power. L'impianto è infatti il più potente che l'azienda gestisce in Italia grazie alla recente unità a ciclo combinato da 800 MW e ai due gruppi a carbone da 330 MW ciascuno. Da due anni Tirreno Power sta portando avanti un progetto che prevede un aumento della potenza dei gruppi di produzione, passando dagli attuali 1460 MW totali ad una potenza superiore di altri 640 MW.
© 2010 Il Secolo XIX. Tutti i diritti riservati
SEGUICI
SU
FACEBOOK
SU