Missili sul quartier generale del raiss a Tripoli

I missili della Nato hanno colpito ieri, poco prima dell'alba; il cuore del potere gheddafiano. Almeno due sono caduti nel compound-fortezza di Bab al Azizia, il quartier generale di Gheddafi, quello preso di mira nel 1986 da Reagan, poi bersagliato altre due volte durante questa guerra. Ieri è stato l'attacco più duro. Qualcosa nei centri vitali è saltato, tanto che per un'ora e mezza le tre emittenti del regime non sono riuscite a trasmettere. Il regime parla di quindici feriti gravi. Testimoni oculari riferiscono di muri sfondati, tetti divelti, detriti sparsi dappertutto all'interno del compound. Probabilmente è stato distrutto l'edificio dove Gheddafi aveva ospitato la scorsa settimana i capi di Stato dell'Unione Africana, impegnati in una mediazione quasi impossibile. Non è chiaro però se le capacità di comando di Gheddafi siano state danneggiate in modo serio. Certo il colpo si è fatto sentire. Tanto che il figlio Saif è apparso in tv, per accusare la Nato di «codardia». Questi attacchi, ha detto il secondogenito e possibile erede del raiss, «possono spaventare soltanto i bambini».
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