Il ministro Bonino segue il caso in prima persona

«Il ministro Bonino segue personalmente il caso» e «la Farnesina sta operando attraverso l’Unità di Crisi e in raccordo con tutte le strutture dello Stato interessate». Quando, ieri pomeriggio, l’Ansa ha dato l’annuncio della scomparsa del nostro collega, la prima reazione è arrivata dal Ministero degli Esteri, che ha ricordato come da giorni sia «in costante contatto con il quotidiano torinese e con la famiglia del giornalista, per chiarire la vicenda». Il segretario della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, ha lanciato un appello: «Domenico Quirico è solo un giornalista. Chi gli impedisce da una ventina di giorni di comunicare con il suo giornale e i suoi familiari, deve sapere che non ha a che fare con un nemico né con una fazione in guerra. Chiunque l’abbia fermato o ne impedisca i movimenti e la parola ne prenda atto e accolga il nostro appello alla sua piena libertà». Siamo alla vigilia della Giornata Mondiale per la Sicurezza del Lavoro dei Giornalisti, promossa dall’Unesco per il prossimo 3 maggio in tutto il mondo, e dunque «assicurare a Domenico Quirico il ritorno alla sua condizione di giornalista leale, testimone corretto degli eventi, professionista di valore indiscusso sul piano internazionale, quale uomo libero di muoversi, comunicare. Stare vicino agli affetti e ai colleghi, sarebbe il miglior successo anche di chi, sbagliando bersaglio, oggi gli sta impedendo di muoversi, comunicare, assicurare a tutti che è pronto al pieno ritorno tra noi». Un messaggio di solidarietà è arrivato anche dal segretario del sindacato dei giornalisti Rai, Vittorio di Trapani: «L’Usigrai è al fianco de La Stampa e della famiglia di Domenico Quirico, in questo momento di grande preoccupazione. Raccogliamo l’invito della redazione a estendere il più possibile la notizia della scomparsa per allargare al massimo il numero delle persone che possono fornire notizie utili al suo ritrovamento».
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