Militari morti, inchiesta sui vaccini

Dalla Rassegna stampa

Morti sospette tra i soldati, la Procura ha aperto un fascicolo. Un'inchiesta, quella che riguarda i decessi tra i militari dell'esercito, che ancora è agli albori ma che mette sotto accusa i vaccini a cui vengono sottoposti i soldati. Il procedimento è stato aperto come "modello 45", fatti non costituenti reato, sulla base di un esposto presentato dal parlamentare del Pd, Maurizio Turco.
 
L'onorevole, che si è appassionato alla vicenda dopo aver incontrato Andrea Rinaldelli, padre di uno dei ragazzi del Genio morti, Francesco, ha presentato sei interrogazioni alla Difesa sull'argomento. Invano: mai una risposta. E così ha deciso di rivolgersi ai magistrati. Secondo papà Rinaldelli, che è già stato sentito dagli inquirenti nei giorni scorsi e che da anni lotta per far conoscere il problema dei decessi trai giovani dell'esercito, la causa potrebbero essere i vaccini somministrati ai soldati che, abbassando le difese immunitarie li renderebbero più esposti al rischio di linfomi e leucemie.
 
Come è successo a Francesco, 26 anni, ucciso dal linfoma di Hodgkin nel 2008. Ed è proprio da questo caso e da quello di Francesco Finessi, scomparso nel 2001, che partiranno gli accertamenti coordinati dal pm Elisabetta Ceniccola e dal procuratore aggiunto Leonardo Frisani. Ma l'orizzonte potrebbe allargarsi. E di parecchio. i pm già nei prossimi giorni potrebbero affidare consulenze mediche per verificare i diversi casi, molti dei quali sono stati riportati proprio da Rinaldelli, ascoltato come testimone.
 
«Ho raccontato la mia storia, quella di Francesco - ha spiegato il padre - Lui è partito volontario per gli alpini che aveva 22 anni, nel febbraio del 2004, a ottobre è tornato con un linfoma di Hodgkin. Abbiamo fatto di tutto. È stato sottoposto a chemioterapia, autotrapianto e trapianto dalla sorella, ma non c'è stato nulla da fare».

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