I militanti alzano la voce sul web "Sono misure-trappola, non votatele"

«Invece di andare alle elezioni a governare avete dato la delega ai tecnocrati, ma ce lo ricorderemo, caro Bersani...»; «Avete calato le braghe...»; «Non votate questa manovra, è una dichiarazione di guerra contro i cittadini indifesi». Sulla pagina Facebook del segretario democratico da giorni corre la rabbia e la protesta di militanti, elettori e simpatizzanti. Si sfiora l'insulto, si chiede di sorvegliare, di cambiare musica. Bersani l'ha ben presente. C'è chi scrive: "Al voto, subitoo". Lidia Guenzi, dopo l'intervista in tv da Fazio, critica «l'atteggiamento passivo» che il Pd ha assunto. La strada per il partito di Bersani è in salita; dovrà spiegare le ragioni del senso di responsabilità nei confronti della stangata, di misure impopolari.
«Dite che dobbiamo sostenere l'Italia?
Ma il Pd dovrebbe sostenere i lavoratori onesti, gli operai, i pensionati, altroché Italia, quella è sessant'anni che la sosteniamo», si sfoga Lori Bollina. C'è chi trova troppo facile avere pescato sempre dai soliti noti, e chi attacca: «Avete firmato la vostra condanna alle elezioni, ma che sinistra siete?». Qualcuno riconosce l'importanza di avere senso di responsabilità. Roberta Moroni: «La manovra è fortemente iniqua, a pagare sono sempre gli stessi». Chi raffigura un Monti che ride alle spalle di un partito piegato. Chi lancia appelli, come Lucia Cassotti: «Non votate la manovra, combattete l'evasione fiscale, solo in questo modo ci sarà finalmente equità e giustizia».
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