Milano referendum e elezioni comunali: Intervista a Marco Cappato

Dalla Rassegna stampa

"Se fossimo in uno Stato di diritto, la risposta sarebbe nel regolamento e nello Statuto del Comune che non affida né al consiglio comunale né al sindaco il potere di sospendere un'inziativa popolare come i referendum. Il sindaco è obbligato a convocare i referendum entro i primi di maggio. Se non lo fa, ma non voglio mettere in dubbio la volontà espressa pubblicamente, incorrerebbe in un illecito amministrativo". Marco Cappato, capolista della lista Bonino-Pannella in Lombardia e tra i promotori dei referendum ambientalisti, sceglie Affaritaliani.it per rilanciare i quesiti che rischiano di saltare.

Perchè non vengono nominati i membri del collegio dei Garanti?
"Si tratta di nomina politica. E' il consiglio comunale che deve eleggere a larga maggioranza i garanti con un accordo trasversale. Evidentemente non si mettono d'accordo sui nomi oppure c'è qualcuno che vuole rinviare questa decisione sperando in questo modo di sabotare i referendum".

Chi?
"Esponenti del Pdl e della Lega che vogliono il rinvio a dopo le Comunali. L'obiettivo è non nominare i garanti per bloccare tutto. Se non ci sono i garanti la questione dei referendum deve essere risolta a favore dei cittadini e quindi ammettendo i quesiti che sono conformi alla legge. I garanti dovrebbero certificare le firme ma lo ha già fatto il collegio elettorale, abbiamo consegnato 10mila firme in più. Le scadenza vanno rispettate poi tutto può accadere".

Quindi senza i garanti salta tutto.
"Se accettiamo questo presupposto vuol dire che abbiamo consegnato al consiglio un potere di veto sui referendum dei cittadini. Il regolamento indica delle scadenze come tempo massimo per convocarli, e in questo caso è per i primi di maggio. Se il consiglio non li elegge il sindaco ha la responsabilità di convocarli e la Moratti si è detta d'accordo".

I Radicali appoggiano Pisapia, qual è il vostro progetto?
"Dobbiamo portare avanti la lotta per ristabilire un minimo di rispetto della legge rispetto a un gruppo di potere Moratti-Formigoni e Bossi che nelle loro faide interne, attraverso Cl e Compagnia delle Opere, hanno occupato le istituzioni. Hanno violato le legge, perché le liste regionali sono state presentate attraverso un truffa degli elettori e attentando alle libertà individuali. Basta vedere cosa fanno sui diritti civili e sull'aborto".

E quindi?
"Noi vogliamo essere l'altenativa. Abbiamo proposto di sostenere Pisapia perché spesso la sinistra ha rinunciato ad essere l'alternativa a quel sistema di potere e ha preferito giocare di sponda nelle contraddizioni interne alla maggioranza e, peggio, partecipare alla spartizione. Con Pisapia, garantista e libero, ci sono le condizioni per una alternativa".

Quali saranno le vostre proposte?
"Oltre al progetto referendario, la prima cosa da fare è legalizzare il Palazzo, aprire alla trasparenza, alla pubblicità e al rispetto delle regole sugli affare e il malaffare delle istituzioni. Bisogna pubblicare stipendi, affitti e tutto il sistema creato attorno alle municipalizzate. Poi ci sono i contenuti laici, come le unioni civili e il testamento biologico".

Mariela Golia
 

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