«I miei 18 mesi da Governatrice»

Era iniziata come una festa, finisce con una querela. Renata Polverini aveva deciso di festeggiare ieri i 18 mesi della sua presidenza con una convention al Tempio di Adriano, con la partecipazione, fra l'altro di Francesco Storace de «La Destra», Lorenzo Cesa dell'Udc e Angelino Alfano del Pdl. Ha ringraziato tutti i componenti della giunta, ha parlato di «rigore e sviluppo» e di «modello Lazio» che ha permesso alla regione di guadagnare posti nella classifica delle regioni italiane. E anche di rifiuti, risanamento dei bilanci, di sanità. «Appena ha visto la luce il mio piano di rientro - ha raccontato la governatrice - ho dovuto mandare mia madre fuori dalla Regione. Comunque sono stati 18 mesi di scelte raggiunte dialogando, confrontandosi e, perché no, litigando. Ma tutte le nostre azioni sono frutto di un ragionamento, capacità di stare insieme e fare squadra. Dobbiamo essere ambiziosi, non guardiamo solo all'emergenza ma anche al futuro».
Giudizi positivi anche da parte di Alemanno, con cui la Governatrici ha avuto recentemente scontri anche piuttosto vivaci. «Il bilancio dei primi 18 mesi di governo regionale da parte della Polverini - ha detto il sindaco - è estremamente positivo. Ci sono state una serie di questioni affrontate con il giusto piglio e sbloccate positivamente a partire, ad esempio, dal piano rifiuti rimasto irrisolto dalla giunta di sinistra per 3 anni mentre la Polverini ha affrontato la situazione ed è riuscita a programmare la chiusura di Malagrotta. Pensiamo anche alla questione legata alla sanità nella quale la Regione ha profuso sforzi molto forti in termini di risanamento: pensiamo anche alla situazione complessiva delle politiche sociali che sono state un segnale molto importante. Quindi il giudizio è estremamente positivo anche sulla collaborazione tra Regione e Roma Capitale». Montino (Pd) ha commentato parlando di «18 mesi di disastri: la giunta ha approvato una decina di leggi, ha chiuso 20 ospedali e ci porta verso l'emergenza rifiuti». I radicali Rossodivita e Rocco Berardo hanno chiesto di sapere se la celebrazione fosse stata pagata con i soldi della Regione, «cioè - hanno detto - con le supertasse più alte d'Italia di tutti i poveri cittadini laziali o con i fondi dei rispettivi partiti (frutto anche quelli del furto partitocratico del finanziamento pubblico) o di tasca propria». Replica dell'ufficio stampa della governatrice: «La presidente Polverini ha dato mandato ai propri legali di presentare querela nei confronti degli esponenti radicali».
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