Metteranno l'aborto nelle urne?

«Tutti quelli che incontro mi dicono: Renata, non cambiare.
E io non cambierò». Così, giusto con un filo di retorica, dice Renata Polverini. Intanto però qualcosa ha cambiato. Lo segnaliamo ad Antonio Polito, il cui giornale ieri ospitava un’intervista alla candidata nel Lazio. A reiterate e giuste domande sul tesseramento falso dell’Ugl, Polverini risponde in sostanza ammettendo l’addebito e chiamando gli altri sindacati in correo.
Poi però aggiunge che lei «ha sempre sostenuto che bisogna normare la rappresentanza».
E no, attenti a quel che si dice.
Perché poi magari salta fuori una Polverini del 2007 che respinge l’ipotesi di una legge sulla rappresentanza sindacale (ne parla Europa all’interno). Diceva la Polverini sindacalista: «Io non imbroglio mai nessuno ». Speriamo.
Per esserne sicuri, Pd e radicali portano l’inchiesta di Europa a livello politico e ne fanno oggetto di iniziativa parlamentare.
A questo punto è chiaro che le elezioni nel Lazio saranno molto giocate sul carattere delle contendenti.
Emma Bonino è stata ieri appunto oggetto di quello che Giuliano Ferrara chiamerebbe «character assassination»: un violento attacco alle qualità morali della persona.
L’autore, Ferrara medesimo. Che ha pensato di condire con ogni tipo di contumelie (tipo «pallona gonfiata come poche») il nucleo della propria ostilità alla Bonino: è una abortista. La più famosa, anzi.
Bene, questo è interessante (gli insulti no, quelli sono un po’ scadenti).
Come spin-doctor il direttore del Foglio vale un filo meno di Claudio Velardi, dunque vedremo se la Polverini accetterà l’implicito suggerimento a mettere la propria campagna elettorale sul terreno “aborto sì/aborto no”. Potrebbe anche farlo, essendo la sanità il core business delle Regioni (infatti le elezioni hanno negli imprenditori del settore spettatori assai interessati).
Contro Emma Bonino ci starebbe tutta, e magari per molti cattolici del centrosinistra si aprirebbe un’altra via crucis.
Ma vorrà farlo, la candidata di Fini il Modernizzatore? Farà comodo la bioetica all’Udc, che ha forni aperti anche a sinistra? E come reagirebbe la radicale a vocazione maggioritaria? Ferrara voleva solo sfogarsi, invece il tema c’è tutto.
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