Metà delle colf "vince" il permesso

Una badante su due ha segnato sull’agenda una data importante: quella dell’appuntamento con lo Sportello unico per l’immigrazione della prefettura. In quell’occasione firmerà il contratto con il proprio datore e finalmente sanerà la propria posizione.
Secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno, infatti, oltre il 50% dei lavoratori domestici che hanno fatto domanda di emersione nel settembre 2009 è stato convocato in prefettura. Uno su tre ha già firmato il contratto, mentre gli altri lo faranno nelle prossime settimane: a Varese, dove lo sportello detiene il record italiano per numero di contratti firmati (rispetto alle domande arrivate), la dirigente dell’area immigrazione della prefettura Anna Nigro non nasconde la soddisfazione: «Siamo una squadra
affiatata - racconta -, lavoriamo senza sosta da settembre per ottenere questo risultato. Abbiamo un serrato ritmo di lavoro: tre appuntamenti ogni dieci minuti». Le prime convocazioni sono partite telefonicamente. Poi, quando il lavoro è entrato nel vivo, le telefonate sono state sostituite dalle lettere. Sul calendario della dottoressa Nigro ci sono appuntamenti fino al 18 maggio. «Poi dovremo tornare a vagliare la pratiche incomplete - afferma - ma credo che per fine giugno potremo archiviare il tutto».
Sul fronte delle convocazioni, il primato nazionale spetta alla prefettura di Bari, dove il 92% dei lavoratori domestici hanno ottenuto un appuntamento. «Oggi stanno partendo le lettere per gli incontri dell’8 giugno - spiega Francesco Depalo, coordinatore dello Sportello unico -, in genere li convochiamo con due mesi di anticipo per dare loro il tempo di produrre tutti i documenti necessari». Nel capoluogo pugliese le prime convocazioni non sono andate benissimo: «Il 25-30% dei datori non si è presentato - afferma Depalo - e così abbiamo dovuto procedere con la raccomandata. Se non dovessero venire nemmeno la seconda volta, archiviamo la pratica». Conti alla mano, il coordinatore di Bari stima di chiudere il capitolo sanatoria a fine giugno.
Anche a Bergamo la procedura dovrebbe concludersi a giugno, secondo i calcoli del dirigente dell’area immigrazione Gennaro Turrisi. «Stiamo procedendo spediti – afferma - anche se abbiamo riscontrato irregolarità in alcune pratiche presentate a nome di datori "ignari" a cui era stata rubata l’identità». Giugno sarà il mese conclusivo anche allo sportello romano, «almeno per quanto riguarda le prime convocazioni», sottolinea il responsabile Ferdinando Santoriello. Gli uffici della prefettura della capitale hanno incrementato i controlli a causa delle numerose irregolarità riscontrate. «Abbiamo accesso al database dell’agenzia delle Entrate - racconta il responsabile -, in questo modo possiamo verificare le informazioni fiscali dichiarate dai datori, troppo spesso falsate». Ci sono poi i controlli sui certificati medici nel caso in cui una famiglia abbia chiesto l’assunzione di una badante, e in dirittura d’arrivo c’è anche l’intesa con il comune che dovrebbe permettere agli operatori dello sportello di accedere all’anagrafe. «Inoltre - spiega Santoriello - abbiamo chiesto al comune di inserire il nome dell’immigrato nel documento di cessione di fabbricato, in modo da assicurarci che la stessa dichiarazione sull’alloggio non venga usata da più persone».
Le oltre 40mila pratiche arrivate allo sportello di Milano, invece, dovrebbero essere archiviate entro il 30 luglio. «Ci saranno poi le istanze da integrare spiega il dirigente della prefettura Antonio Luigi Quarto - perché molti non hanno consegnato tutti i documenti richiesti, come per esempio l’idoneità alloggiativa, requisito necessario per l’emersione" . La prefettura milanese ha attivato anche un servizio per gli smemorati: chi non ricorda la data della propria convocazione può verificarla sul sito internet, inserendo il proprio numero di prenotazione.
Secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno, infatti, oltre il 50% dei lavoratori domestici che hanno fatto domanda di emersione nel settembre 2009 è stato convocato in prefettura. Uno su tre ha già firmato il contratto, mentre gli altri lo faranno nelle prossime settimane: a Varese, dove lo sportello detiene il record italiano per numero di contratti firmati (rispetto alle domande arrivate), la dirigente dell’area immigrazione della prefettura Anna Nigro non nasconde la soddisfazione: «Siamo una squadra
affiatata - racconta -, lavoriamo senza sosta da settembre per ottenere questo risultato. Abbiamo un serrato ritmo di lavoro: tre appuntamenti ogni dieci minuti». Le prime convocazioni sono partite telefonicamente. Poi, quando il lavoro è entrato nel vivo, le telefonate sono state sostituite dalle lettere. Sul calendario della dottoressa Nigro ci sono appuntamenti fino al 18 maggio. «Poi dovremo tornare a vagliare la pratiche incomplete - afferma - ma credo che per fine giugno potremo archiviare il tutto».
Sul fronte delle convocazioni, il primato nazionale spetta alla prefettura di Bari, dove il 92% dei lavoratori domestici hanno ottenuto un appuntamento. «Oggi stanno partendo le lettere per gli incontri dell’8 giugno - spiega Francesco Depalo, coordinatore dello Sportello unico -, in genere li convochiamo con due mesi di anticipo per dare loro il tempo di produrre tutti i documenti necessari». Nel capoluogo pugliese le prime convocazioni non sono andate benissimo: «Il 25-30% dei datori non si è presentato - afferma Depalo - e così abbiamo dovuto procedere con la raccomandata. Se non dovessero venire nemmeno la seconda volta, archiviamo la pratica». Conti alla mano, il coordinatore di Bari stima di chiudere il capitolo sanatoria a fine giugno.
Anche a Bergamo la procedura dovrebbe concludersi a giugno, secondo i calcoli del dirigente dell’area immigrazione Gennaro Turrisi. «Stiamo procedendo spediti – afferma - anche se abbiamo riscontrato irregolarità in alcune pratiche presentate a nome di datori "ignari" a cui era stata rubata l’identità». Giugno sarà il mese conclusivo anche allo sportello romano, «almeno per quanto riguarda le prime convocazioni», sottolinea il responsabile Ferdinando Santoriello. Gli uffici della prefettura della capitale hanno incrementato i controlli a causa delle numerose irregolarità riscontrate. «Abbiamo accesso al database dell’agenzia delle Entrate - racconta il responsabile -, in questo modo possiamo verificare le informazioni fiscali dichiarate dai datori, troppo spesso falsate». Ci sono poi i controlli sui certificati medici nel caso in cui una famiglia abbia chiesto l’assunzione di una badante, e in dirittura d’arrivo c’è anche l’intesa con il comune che dovrebbe permettere agli operatori dello sportello di accedere all’anagrafe. «Inoltre - spiega Santoriello - abbiamo chiesto al comune di inserire il nome dell’immigrato nel documento di cessione di fabbricato, in modo da assicurarci che la stessa dichiarazione sull’alloggio non venga usata da più persone».
Le oltre 40mila pratiche arrivate allo sportello di Milano, invece, dovrebbero essere archiviate entro il 30 luglio. «Ci saranno poi le istanze da integrare spiega il dirigente della prefettura Antonio Luigi Quarto - perché molti non hanno consegnato tutti i documenti richiesti, come per esempio l’idoneità alloggiativa, requisito necessario per l’emersione" . La prefettura milanese ha attivato anche un servizio per gli smemorati: chi non ricorda la data della propria convocazione può verificarla sul sito internet, inserendo il proprio numero di prenotazione.
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