Messico, dove i narcos "governano" le città invocando il nome di Dio

Dalla Rassegna stampa

Il Papa ha ricordato «debolezze e mancanze» del clero messicano durante la sua omelia nella maestosa cattedrale di Leon, a Città del Messico. Settori della Chiesa si sono infatti mostrati troppo teneri con i narcos e ha fatto bene il Papa a richiamarli alla loro missione. Al pari dell’Italia, anche in Messico i gruppi criminali cercano il consenso dei religiosi e si presentano al mondo come estremamente devoti. Ma, a differenza del nostro paese, le chiese evangeliche americane hanno un grande seguito tra i criminali messicani.

Il caso più eclatante di intreccio tra criminalità organizzata e religione è quello della Familia, il cartello che opera nello stato di Michoacàn, situato nella parte centrale del paese e affacciato sull’Oceano Pacifico, una regione fino a pochi anni famosa per le rovine pre-colombiane e le farfalle rare. Nel 2006, la Familia fece il suo debutto in pubblico gettando cinque teste mozzate sulla pista da ballo di una discoteca. Il messaggio avvertiva: «La Familia non uccide per denaro, non uccide le donne, non uccide gli innocenti, muore chi deve morire. Questa è: Giustizia Divina». Da allora, la regione è stata inondata di «narcomensajes» (narcomessaggi) mandati ai giornali o diffusi in forma di volantini plastificati. Ad esempio, La Familia ha annunciato di voler porre fine alle estorsioni, ai rapimenti e allo spaccio di droga nel proprio territorio. Inoltre, ha intimato alla polizia di consegnarle i carcerati in attesa di giudizio. Toccherà al cartello fondato dal contadino Nazario Moreno González comminare il giusto castigo. Le punizioni sono diverse a seconda del crimine commesso: si parte da l’obbligo di recitare il rosario sotto tortura a costringere l’accusato a mostrarsi in pubblico con un’insegna che recita: «La Familiaèquiperripulirelatuacittà».Fino al corpo mutilato e fatto a pezzi gettato nella strada principale del paese.

Questinarcosnonsolopuniscono,ma controllano parte dell’élite politica dello stato, e mediano i conflitti tra proprietari terrieri. Chi si ubriaca o picchia la moglie viene umiliato di fronte alla propria comunità. I giornalisti sono costretti a scrivere delle loro opere caritatevoli: prestiti a buon mercato, soldi per parrocchie e scuole, auditori, campi di calcio, mense per i poveri. La Familia è insomma molto di più di un gruppo di trafficanti di droga, ma aspira ad essere l’unica autorità legittimain questa partedel mondo.

Come ogni stato emergente che si rispetti, anche la Familia invoca il potere divino.Adesempio,sidiventamembriapieno titolo dopo aver partecipato ad una serie di ritiri spirituali, preghiere quotidiane, discussioni di gruppo e la rinuncia all’uso della droga. Alla base del gruppo vi sonoduetestifondanti,chedevonoessere imparati a memoria dagli adepti: Los PensamientosdelMasLoco,scrittodalfondatore Moreno Gonzales, e il Codice dei Cavalieri Templari di Michoacàn. Mi è capitato di avere tra le mani entrambi. Los Pensamientos è un libretto senza prezzo di un centinaio di pagine, con in copertina l’immagine della giustizia con la bilancia e la spada, e all’interno illustrazioni tratte dalla Bibbia disegnate dallo stesso Moreno.L’ispirazionedell’autoresonogliscritti del predicatore John Eldredge, che propugna un’immagine machista e misogena dellafede,l’amoreperlearmi,lacacciaela condanna senza appello dell’omosessualità. Per Eldredge, gli uomini hanno un cuoreselvaggioeindomito,«castrato»dalcristianesimo tradizionale. Moreno vi ha aggiunto una vena localista di resistenza controil potere federale.

Il Codice dei Cavalieri è molto più breve e contiene 53 precettichedevonoessere seguiti, pena la morte, dagli affiliati (in questo caso le illustrazioni sono tratte da materiale pubblicitario per il film Arn: L’ultimo Cavaliere, 2007). Il soldato «deve amare e servire in maniera imparziale tutta l’umanità», «che c’è un Dio, una vita creata da Lui, una verità eterna, uno scopo divino di servire Dio». Le punizioni per chi trasgredisce sono parte di un rito elaborato. Si arriva fino a mettere in scena una esecuzione: dopo che è stato letto l’atto d’accusa, al condannato viene data la possibilità di pregare per la sua anima. Verrà poi trucidato da colui che aveva per primo suggerito il suo nome al gruppo.

È stato Moreno, morto nel 2010, ad introdurre a questo tipo di religiosità ne la Familia. Mentre si trova a lavorare negli Stati Uniti, abbandona la fede cattolica e si avvicina alla Chiesa Evangelica Pentecostale Carismatica. Al suo ritorno in patria, ne adotta la filosofia e la struttura organizzativa. Ha anche finanziato la distribuzione di bibbie, la traduzione in spagnolo del libro di Eldredge Wild at Heart, l’apertura di centri di riabilitazione per tossicodipendenti (che sono in realtà delle carceri brutali e luoghi di reclutamento per la Familia) e di chiese evangeliche. Stupisce che i leader di queste denominazioni non sentano il dovere di fare un serio esame di coscienza circa il fascino che esse esercitano sui narcos. E non li denuncino di fronte al loro Dio, una volte per tutte.
 

© 2012 La Stampa. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK

Ti potrebbe interessare anche:

Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani: Quello che ora più conta è la vita dei cubani. Costretti da decenni di dittatura dentro un recinto che impediva al progresso di entrare e loro di uscire, evitando tutti i rischi e le opportunità. In questa transizione difficilissima...
Dichiarazione di Valerio Federico, Tesoriere di Radicali Italiani: "Gli stati nazione hanno fallito nel governo dei grandi fenomeni in corso quali l’immigrazione, le crisi economico-finanziarie, i cambiamenti climatici e il terrorismo internazionale. Il regionalismo italiano ha prodotto spesa...
Sabato 8 ottobre a Roma alle ore 16 ci ritroveremo in Piazza Mazzini e marceremo fino a Castel S. Angelo per un società aperta e per lo Stato di Diritto, con Emma Bonino, insieme ai rappresentanti di molti popoli oppressi nel mondo. Con questa iniziativa vogliamo porre l’attenzione sul pericoloso...