Merkel e Sarkò all'Ue: "Basta finanza pirata"

Angela Merkel e Nicholas Sarkozy provano a salvare il soldato Europa dal fuoco della speculazione. Alla vigilia del vertice dell’Eurozona, in programma stasera a Bruxelles, la cancelliera tedesca e il presidente francese hanno scritto a Consiglio e Commissione: chiedono di fare il possibile per rafforzare subito il governo dell’euro e stringere i controlli dei mercati. Auspicano meccanismi di sorveglianza
più efficaci e rigorosi per proteggersi dalla finanza pirata. Nel mirino sono i derivati e le agenzie di rating. Il ragionamento è lineare. «La reazione dei listini in questi giorni - affermano - ha ampliato la crisi e alzato i tassi sui debiti sovrani senza avere alcun un legame coi fondamentali».
La ricetta elaborata sull’asse Parigi-Berlino riassume tutti gli ingredienti di cui si è parlato nelle scorse settimane, gli stessi che con tutta probabilità l’esecutivo Barroso metterà nel piano atteso per mercoledì. Le tre parole chiave sono coordinamento, sanzioni e trasparenza. Per questo si comincia con i dati, auspicando maggiori poteri per Eurostat, l’agenzia statistica Ue. E’ stata la leggerezza dei suoi poteri che ha consentito ai greci di gonfiare il debito. Esiste una proposta dell’esecutivo, simile a quella che Francia e Germania rifiutarono nel 2005. Ma il clima è cambiato. «E’ urgente che sia messa in pratica al più presto», dicono i due leader. E’ una questione di affidabilità. L’Europa, propongono il presidente e la cancelliera, deve dare «il segnale che è pronta a pensare per la zona euro un rafforzamento della sorveglianza sui bilanci, che comporti sanzioni più efficaci per le procedure di deficit pubblico eccessive».
In passato, la sanzione è arrivata sempre a misfatto compiuto, ora si postulano misure preventive. Magari procedure anti debito analoghe a quelle che attualmente colpisco i deficit eccessivi. La Commissione ci lavora, per rendere disponibili punizione più severe. Esclusa, per il momento, l’ipotesi della sospensione dall’Eurozona. Sin qui è relativamente facile. Il problema sta nella capacità dei governi di influenzare i mercati e non esserne vittime, cosa possibile solo con passi concreti e tangibili. Sarkozy e Merkel ce l’hanno con le agenzie del rating: «La decisione di declassare il debito greco ben prima che fosse noto il programma delle autorità e piano di salvataggio invita a riflettere sul ruolo che hanno avuto
nella propagazione delle crisi».
L’obiettivo comune deve essere l’aumento della concorrenza fra le agenzie, con la verifica dei criteri di decisione e comunicazione. La Commissione deve incaricarsi di vigilare sui comportamenti e «trovare un modo per ridurre l’utilizzo del rating per le esigenze di accesso al capitale».
Dulcis in fundo, la finanza d’assalto. La coppia franco-tedesca auspica il lancio una camera di compensazione europea per i prodotti derivati, poi suggerisce di «scoraggiare la speculazione introducendo dei requisiti di capitale per i derivati non standardizzati». Tutto bello, se si fa, il che sulla carta è possibile. Questa notte, dopo il vertice, si comincerà a capire se l’Europa può veramente lanciare
la necessaria controffensiva contro gli speculatori. All’ipotesi di un fallimento del vertice meglio non pensare.
più efficaci e rigorosi per proteggersi dalla finanza pirata. Nel mirino sono i derivati e le agenzie di rating. Il ragionamento è lineare. «La reazione dei listini in questi giorni - affermano - ha ampliato la crisi e alzato i tassi sui debiti sovrani senza avere alcun un legame coi fondamentali».
La ricetta elaborata sull’asse Parigi-Berlino riassume tutti gli ingredienti di cui si è parlato nelle scorse settimane, gli stessi che con tutta probabilità l’esecutivo Barroso metterà nel piano atteso per mercoledì. Le tre parole chiave sono coordinamento, sanzioni e trasparenza. Per questo si comincia con i dati, auspicando maggiori poteri per Eurostat, l’agenzia statistica Ue. E’ stata la leggerezza dei suoi poteri che ha consentito ai greci di gonfiare il debito. Esiste una proposta dell’esecutivo, simile a quella che Francia e Germania rifiutarono nel 2005. Ma il clima è cambiato. «E’ urgente che sia messa in pratica al più presto», dicono i due leader. E’ una questione di affidabilità. L’Europa, propongono il presidente e la cancelliera, deve dare «il segnale che è pronta a pensare per la zona euro un rafforzamento della sorveglianza sui bilanci, che comporti sanzioni più efficaci per le procedure di deficit pubblico eccessive».
In passato, la sanzione è arrivata sempre a misfatto compiuto, ora si postulano misure preventive. Magari procedure anti debito analoghe a quelle che attualmente colpisco i deficit eccessivi. La Commissione ci lavora, per rendere disponibili punizione più severe. Esclusa, per il momento, l’ipotesi della sospensione dall’Eurozona. Sin qui è relativamente facile. Il problema sta nella capacità dei governi di influenzare i mercati e non esserne vittime, cosa possibile solo con passi concreti e tangibili. Sarkozy e Merkel ce l’hanno con le agenzie del rating: «La decisione di declassare il debito greco ben prima che fosse noto il programma delle autorità e piano di salvataggio invita a riflettere sul ruolo che hanno avuto
nella propagazione delle crisi».
L’obiettivo comune deve essere l’aumento della concorrenza fra le agenzie, con la verifica dei criteri di decisione e comunicazione. La Commissione deve incaricarsi di vigilare sui comportamenti e «trovare un modo per ridurre l’utilizzo del rating per le esigenze di accesso al capitale».
Dulcis in fundo, la finanza d’assalto. La coppia franco-tedesca auspica il lancio una camera di compensazione europea per i prodotti derivati, poi suggerisce di «scoraggiare la speculazione introducendo dei requisiti di capitale per i derivati non standardizzati». Tutto bello, se si fa, il che sulla carta è possibile. Questa notte, dopo il vertice, si comincerà a capire se l’Europa può veramente lanciare
la necessaria controffensiva contro gli speculatori. All’ipotesi di un fallimento del vertice meglio non pensare.
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