Meno di due mesi alle urne sarà un test per nove milioni

Il governo Monti ha fissato le amministrative per il 6 e il 7 maggio, l'eventuale turno di ballottaggio il 20 e il 21 maggio. Per evitare l'apertura degli uffici comunali nei giorni di Pasqua e Pasquetta, la presentazione della candidature alla carica di sindaco e delle liste di candidati alla carica di consigliere comunale è il 2 e il 3 aprile. Saranno oltre nove milioni gli elettori e 1024 i comuni chiamati ad eleggere il sindaco e l'amministrazione comunale. Di questi 177 hanno più di 15 mila abitanti, 847 sono quelli che ne hanno meno. I Comuni capoluogo chiamati al rinnovo sono 28: Alessandria, Asti, Cuneo, Como, Monza, Belluno, Verona, Gorizia, Genova, La Spezia, Parma, Piacenza, Lucca, Pistoia, Frosinone, Rieti, L'Aquila, Isernia, Brindisi, Lecce, Taranto, Trani, Catanzaro, Agrigento, Palermo, Trapani, Oristano, Lanusei.
Non si terranno invece - per effetto delle decisioni che riguardano le Province, contenute dal decreto Salva Italia - le elezioni provinciali nelle Province che avrebbero dovuto rinnovare gli organi amministrativi, ovvero a Como, Belluno, Vicenza,Genova, La Spezia e Ancona. Nei giorni scorsi, l'Assemblea regionale siciliana ha approvato una norma che prevede il commissariamento, fino al 31 marzo del 2013, delle Province di Ragusa e Caltanissetta, che avrebbero dovuto anche esse rinnovare i propri organi. Il presidente della Regione Autonoma della Sardegna, Ugo Cappellacci, ha firmato un decreto col quale fissa la data dei 10 referendum popolari al 6 maggio, in contemporanea con le elezioni amministrative. Uno dei quesiti referendari prevede proprio l'abolizione delle Province.
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