Il menù low cost dei senatori

Il menu della crisi è salato. Quello del Senato invece è straordinariamente conveniente. "Carpaccio di filetto con salsa al limone" solo 2 euro e 76 centesimi. Poco più del costo del limone medesimo, che non può che essere di quelli profumatissimi, orgoglio nazionale, coltivati nei terrazzamenti della costiera amalfitana. Il prezzo lievita appena per le "lamelle di spigola con radicchio e mandorle" che raggiunge i 3 euro e 34 centesimi. Colpa delle mandorle o del radicchio? Passiamo ai primi piatti. Per gli "spaghetti alle alici", piatto povero per eccellenza, solo 1 euro e 60: il prezzo di due caffè in un bar di periferia. Stessa cifra ridicola per il "riso all'inglese" e il "minestrone". Impennata per la "lombata di vitella" e il "filetto di bue", per la quale i senatori spendono ben 5 euro e 23 centesimi. Per frutta e dessert invece bisogna frugarsi nelle tasche a caccia delle monetine che non avremmo il coraggio di dare neppure a un mendicante. Frutta di stagione, macedonia e frutta cotta a 0,76 centesimi. La lista impazza in rete. Avete acceso il monitor e vi è venuta una voglia irrefrenabile solo ed esclusivamente di penne all'arrabbiata? I senatori un piatto lo pagano 1 euro e 60 centesimi. I prezzi erano già noti, ma il menu low cost dei senatori ha irritato molti navigatori. L'ufficio stampa del Senato assicura che «in sede di approvazione del bilancio interno con l'ordine del giorno specifico (G100)» i senatori da ora in poi pagheranno il costo effettivo dei pasti consumati. Una goccia nel mare.
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