Maxi frode: somme rilevanti al Senatore"

«Sì, ho versato somme rilevanti a favore di Di Girolamo». Mentre il commercialista romano Fabrizio Rubini, detenuto a Regina Coeli, consegnava ieri al gip un'ammissione preziosa per le indagini sulla gigantesca frode fiscale legata alla telefonia, accadeva un altro fatto importante, sempre a Roma, nella vicenda che sta squassando il mondo politico e mettendo a repentaglio il futuro di Fastweb e Telecom Italia Sparkle coinvolte nell`inchiesta. A Palazzo Madama, la Giunta per le autorizzazioni a procedere, ascoltato il senatore del Pdl, Nicola Di Girolamo, decideva di chiudere la questione entro giovedì prossimo. Ossia di consegnare
in tempi rapidissimi all'aula del Senato il parere sulla richiesta d'arresto del politico. Di Girolamo è accusato di collusione con la 'ndrangheta alla quale avrebbe «spalancato le porte del Parlamento». La Giunta non lo salverà. È scontato il "sì" all`arresto, come è scontata la ratifica
del Senato che arriverà subito dopo. Tuttavia, Di Girolamo cercherà di convincere i colleghi della sua innocenza, argomentando le brevi dichiarazioni rilasciate ieri: «Non ho mai avuto contatti né con la mafia, né con la`ndrangheta, né con la camorra». Intanto, la procura apre un nuovo scenario. Di Girolamo avrebbe beneficiato di coperture politiche, dopo il suo coinvolgimento nell'inchiesta su presunte irregolarità nel voto all'estero alle Politiche 2008. Il sospetto è che dietro alla mancata espulsione di Di Girolamo dal Senato, dopo la richiesta di arresti domiciliari avanzata nel 2008 nei suoi confronti dalla procura di Roma, ci siano state protezioni, in particolare - secondo fonti investigative - di una componente di An. Sul fronte degli interrogatori, detto delle prime ammissioni di Rubini, il commercialista accusato di riciclaggio transnazionale, che aveva stretti rapporti con Di Girolamo, nulla è emerso da un altro dei protagonisti principali della vicenda: Gennaro Mokbel. L`imprenditore romano che appare dalle intercettazioni telefoniche come figura di riferimento del senatore per i contatti con esponenti politici di alto livello e con la cosca Arena, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Accanto al nome di Mokbel, nel frattempo, è apparso quello di Stefano Andrini, attuale Ad dell`azienda di igiene urbana di Roma, voluto dal sindaco Gianni Alemanno. Andrini, secondo gli inquirenti, avrebbe avuto un ruolo nella vicenda dei brogli elettorali firmati`ndrangheta a favore di Di Girolamo.
Il manager si è autosospeso.
Sbarcherà stamattina a Roma, con un volo privato, Silvio Scaglia, ex Ad di Fastweb, destinatario di un ordine d'arresto per riciclaggio e frode fiscale. Scaglia si è fatto precedere da una nota nella quale afferma di voler parlare al più presto con i magistrati e di sentirsi «totalmente tranquillo sulla correttezza del mio operato». I vertici di Telecom Italia proporranno oggi in consiglio di amministrazione di rinviare al 25 marzo l'approvazione del bilancio 2009 e l'aggiornamento del piano triennale.
© 2010 Il Secolo XIX. Tutti i diritti riservati
SU
- Login to post comments