Marini fa l'angelo custode di Emma

Dopo l'appello della Chiesa a votare secondo una coscienza antiabortista, al Pd è suonato l'allarme per cercare di salvare la candidata Emma Bonino dall'addio del voto cattolico.
E scende in campo Franco Marini nelle vesti di garante "cattolicissimo" da affiancare al governatore, per tenere i rapporti tra Lazio e Vaticano. E poi per rigirare il messaggio del cardinal Bagnasco contro Renata Polverini, si punta a colpire il suo mentore Gianfranco Fini, reo di essersi schierato a favore della procreazione assistita al referendum del 2005.
Una strategia che si muoverà su due grandi assi per cercare di salvare il soldato Bonino da quella che al di là delle precisazioni di ieri da parte della Cei ligure (la Chiesa è contro l'aborto, ma non considera i valori della bioetica più importanti di quelli sociali).
Il messaggio di lunedì pronunciato dal presidente della Cei che indicava la difesa della vita un diritto non negoziabile e indicava ai cattolici di votare tenendo conto del profilo antiabortista dei candidati è stato un attacco alla candidata più abortista presente nelle 13 sfide delle prossime regionali. Al di là delle tranquille dichiarazioni di facciata come quella del segretario del partito democratico Pier Luigi Bersani che ha assicurato: «rispettiamo il messaggio della Chiesa, mentre non mi sembra che il centrodestra faccia altrettanto: vedo dichiarazioni della maggioranza non rispettose dell'autonomia della Chiesa» e di quella della Bonino che derubricava al solito evergreen di Oltretevere, nei quartier generali del Pd è suonato l'allarme.
Per risolvere la situazione si sta pensando di far scendere in campo al fianco della Bonino il cattolicissimo Franco Marini che è stato tra i primi, già lo scorso 8 gennaio a spingere per la Bonino, quando la radicale non era ancora stata scelta come candidata del Pd. Marini aveva assicurato che non ci sarebbero stati problemi per il voto cattolico e in un'intervista a Repubblica disse «al punto in cui siamo la candidatura di Emma Bonino per il centro-sinistra mi sembra la più forte ed autorevole». Sul rischio del voto cattolico poi, tranquillizzava dicendo che «io questo rischio non lo vedo. I cattolici moderati sanno scegliere e distinguere fra ciò che riguarda i nostri valori etici, intangibili. E ciò che riguarda invece un voto amministrativo». Da giorni poi Marini si sta spendendo per la Bonino tanto che lei si considera adottata dal lupo marsicano e lui aggiunge che non solo ti ho adottata ma addirittura «ti ho amata». Adesso Bersani ha deciso di dare la croce proprio a Marini che con il suo passato nell'Acli, nell'azione Cattolica, nella Cisl e soprattutto con quella tessera della Democrazia cristiana presa nel 1950, garantirebbe il Vaticano. Lui dovrebbe diventare una sorta di garante, ufficiale o ufficioso, per mediare tra il profilo anticlericale della Bonino e gli interessi spirituali e materiali (dalle chiese alle cliniche) della Chiesa.
E proprio questa rassicurazione avrebbe fatto scaturire ieri un nuovo documento di Angelo
Bagnasco che dalla Liguria ha messo sullo stesso piano della bioetica anche i valori sociali.
Intanto dal punto di vista propagandistico è il vicesegretario Enrico Letta che si sta incaricando di tradurre il primo messaggio della Cei come un attacco anche al Pdl e alla Polverini, che è la candidata di Fini, con le sue idee molto poco cattoliche. A partire dai tre si che dichiarò al referendum del 2005 sulla procreazione assistita.
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