Marijuana libera sui davanzali: lo chiedono Sel e i Radicali

Dalla Rassegna stampa

La battuta (fin troppo scontata) è circolata ieri a Palazzo civico. «Visto che l’operazione vendita delle ex partecipate sta andando così e così e il fantasma del commissariamento grava sul Comune tanto vale farsi subito una bella canna».

Scherzi a parte sono pronte ben due mozioni che parla no di canna-bis e sono state messe a punto da consiglieri di maggioranza. La prima, quella che quasi certamente otterrà il sì del Consiglio comunale, è quella a firma Viale-Grimaldi (Radicale eletto nel Pd più Sel) che propone l’utilizzo della canna bis per motivi di salute. La seconda invece arriva a ipotizzare il possesso legittimo di alcune piantine di mariijua in favore della libwerna e anche il suo consumo. E questa ha meno probabilità di ottenere il via libera dalla Sala Rossa.

Ma torniamo al primo documento che ha già ricevuto la firma di buona parte della maggioranza.

Nell’ordine del giorno si premette «che la Regione Piemonte sta procedendo alla riorganizzazione della rete per la terapia del dolore e ha più volte dichiarato di essere impegnata nella promozione della terapia del dolore e delle terapie palliative». E che «in Piemonte vi sono migliaia di malati cronici e oncologici che possono beneficiare della terapia con farmaci a base di cannabinoidi».

Ciò anticipato il Consiglio Comunale di Torino chiede alla Regione Piemonte di «attivare tutte le procedure necessarie per autorizzare le terapie con preparati farmacologici naturali e sintetici a base di cannabinoidi ì come del resto hanno già fatto regioni come il Veneto, la Toscana e la Liguria. Inoltre invita il Piemonte a prendere contatto con la Regione Veneto per condividere un progetto sperimentale di coltivazione della cannabis; e chiede al Governo di considerare la fattibilità, previa valutazione congiunta del Ministero della salute e del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri, di una produzione in Italia di medicinali a base di cannabis, tramite una collaborazione tra il centro di ricerca per le colture industriali di Rovigo e lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. Morale? Questo ordine del giorno che verrà approvato la prossima settimana verrà inviato a tutte le maggiori cariche istituzionali.

A cominciare dal Presidente della Repubblica sino al Presidente del Consiglio dei Ministri, dal ministro della Sanità, ai presidenti di Camera e Senato, al presidente della Giunta Regionale del Piemonte, sino al presidente del Consiglio regionale e all’sssessore alla Sanità della Regione. La seconda mozione, invece, quella voluta da Grimaldi magari non otterrà l’approvazione, ma farà senz’altro discutere.

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