Mandato a Zingaretti, per il Lazio spunta l'ipotesi Bonino

Emma Bonino scende in campo, candidandosi alla presidenza della Regione Lazio con i Radicali. E il Pd, per superare l’impasse sul nome da opporre a Renata Polverini (già in pista per il Pdl), si affida alla mediazione di Nicola Zingaretti. Il presidente della Provincia di Roma - che finora aveva sempre ribadito l’intenzione di non volersi candidare per «portare a termine il mandato» e perché a suo avviso non c’erano le condizioni politiche - ha ricevuto ieri dai vertici nazionali dei democrat l’incarico di «accertare le condizioni politico programmatiche e la candidatura più idonee e coerenti costruire una nuova e larga alleanza per le elezioni regionali nel Lazio».
In soldoni, Zingaretti ha ottenuto un mandato esplorativo. Con l’obiettivo di trovare a stretto giro la quadra di una situazione che, nei giorni scorsi, si è andata via via ingarbugliando per il partito di Pierluigi Bersani. Con il Lazio sostanzialmente appeso, nel domino nazionale della candidatura, alla fine dello stallo del centrosinistra in Puglia.
L’accelerazione, ieri, è arrivata dall’esterno. La discesa in campo della Bonino ha praticamente imposto un cambio di marcia al gruppo dirigente Pd. Da qui la scelta del «mandato esplorativo» a Zingaretti, che nelle passate settimane era stato indicato più volte anche come possibile candidato alla presidenza regionale, gradito anche all’Udc. Sebbene Casini non sciolga il nodo: «Oggi (ieri, ndr) ci siamo occupati della Puglia. Un altro giorno vedremo la situazione nel Lazio. Siamo abituati ad affrontare un argomento per volta».
Ma il presidente della Provincia di Roma ha smentito a più riprese l’intenzione di lasciare Palazzo Valentini dopo meno di due anni dalla sua elezione. «Ringrazio Bersani e la segreteria per la fiducia che mi hanno concesso in questo difficile passaggio», ha commentato ieri, appena si è diffusa la notizia del suo incarico.
I tempi saranno molto brevi, come impone l’ormai imminente avvio della campagna per l’appuntamento elettorale di fine marzo. Entro domani sera Zingaretti conta di riferire direttamente a Bersani l’esito della sua esplorazione. Ma esclude che possa essere lui stesso il candidato, definendo il suo «un ruolo terzo di mera esplorazione». In questi due giorni, sottolinea, «avrò la possibilità di verificare candidature autorevoli, anche all’esterno del Pd, in modo da costruire una coalizione larga e capace di vincere».
Un’apertura implicita, questa alla possibilità che sia proprio Emma Bonino il candidato unico del centrosinistra per la Pisana. «Da tempo affermo che nel Lazio ci sia la possibilità di trovare nomi eccellenti che possano sfidare con successo le destre», sottolinea Zingaretti.
La stessa leader radicale lancia l’amo verso i democrat: «Credo che per il Pd sarebbe una grande opportunità avere il coraggio di scegliere la mia candidatura - dice la vice presidente del Senato - invece di impantanarsi in altre candidature improbabili». Con una frecciatina: «Non abbiamo mai chiuso nulla con loro, ma non capiamo dove siano spariti. Il dibattito sulle candidature che si e svolto nelle ultime settimane ha avuto un che di patetico». A Zingaretti, ora, il compito di mettere la parola fine sulla querelle, e lanciare il candidato del Pd verso la campagna elettorale.
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