Malagrotta slitta la scelta del nuovo sito

La delibera per l'acquisizione del Consorzio Gaia da parte della Regione arriverà oggi in giunta. È un'operazione che formalizzerà un ruolo da protagonista della Regione nella gestione dei rifiuti, a partire dall'impianto di Colleferro. Ma c'è un'altra decisione che invece slitterà, probabilmente, a dopo il primo maggio: la scelta del sito dove realizzare una discarica che consenta la chiusura di Malagrotta. Ha spiegato ieri la presidente della Regione, Renata Polverini: «Proviamo a portare in giunta la delibera per la new company che poi andrà in Consiglio per l'acquisizione di Gaia che sarà completamente pubblica e solo a capitale regionale. Per il sito alternativo a Malagrotta serve ancora qualche giorno. Stiamo facendo tutte le verifiche ambientali e ci sono ancora più ipotesi però stiamo arrivando ad una scrematura». Il sindaco Alemanno, che ha promesso che la raccolta del "porta a porta" raggiungerà un milione di romani entro il 2012, ha commentato: «Con questa indicazione noi siamo in grado di chiudere Malagrotta entro il 2012». Ma per i Radicali, in particolare per Massimiliano Iervolino, «Alemanno con questa dichiarazione in merito alla chiusura della discarica di Malagrotta non fa altro che confermare implicitamente la scelta di allargarla verso l'area denominata Testa di Cane». Osserva Donato Robilotta, del Pdl: «Il grande problema dei rifiuti non è tanto l'alternativa a Malagrotta quanto l'impiantistica necessaria che ci consenta di chiudere il ciclo, perché le discariche vanno chiuse non aperte. Lo dice la comunità europea e noi siamo in una specie di illegalità diffusa: oltre l'85% dei rifiuti viene sversato in discarica come tal quale. Bisogna far funzionare quegli impianti che sono costruiti ma non funzionano come quelli di Rocca Cencia e Salaria, far entrare in funzione quelli di Malagrotta e indire le gare per gli impianti Colleferro, Bracciano, Latina e Guidonia».
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