Magi: "Io candidato a sindaco? Se c'è consenso sulle battaglie da fare".

Riccardo Magi, segretario dei Radicali.
Pronto per la campagna elettorale da sindaco?
«Non diamo mai per scontata la nostra partecipazione. Se ci sono battaglie emblematiche da fare bene, altrimenti...».
Pippo Civati, con "Possibile", l'ha già schierata però...
«Non me l'aspettavo. Non ci siamo parlati su questo».
Ma accetterebbe o no?
«Dipende se c'è un sostegno più ampio. Dopo due anni e mezzo in Assemblea Capitolina abbiamo analisi, proposte e denunce».
Partiamo dall'analisi
«Roma è una città che soffoca ed è la sensazione più diffusa tra i cittadini».
Motivo?
«Scelte sbagliate, specie nell'erogazione dei servizi».
Proposte?
«Il servizio non sono le aziende, ma quello che si fornisce ai cittadini. Trasporti e rifiuti vanno messi a gara. Ma parlare di questo, per la politica romana, è un tabù».
Perché, secondo lei?
«Le aziende sono state la camera di decompressione dei partiti. Vale anche l'Ama, a cui la giunta Marino ha riaffidato il servizio per 15 anni».
Ma l'ex sindaco non era quello contro i poteri forti?
«Questa battaglia l'ha più evocata che fatta, basti pensare allo zig zag sulla Metro C oppure alla parabola sugli assessori al Bilancio».
Cioè?
«Siamo partiti da Daniela Morgante, magistrato della Corte dei Conti. Poi Silvia Scozzese, più "politica". Infine Marco Causi, uno degli artefici del "Modello Roma" che ha prodotto la Fiera, la Nuvola, la Città dello Sport...».
E se Marino si ripresenta?
«Non ha cambiato le cose adesso, perché dovrebbe farlo dopo? La sua momentanea popolarità è più figlia del modo in cui è stato fatto fuori dal Pd che dai suoi due anni e mezzo di governo»
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