La maggioranza inciampa sui Murazzi, Mangone fa mancare il numero legale

Non solo è saltata ancora una volta l’approvazione del nuovo piano di sistemazione dei Murazzi, dopo la caduta del numero legale in Sala Rossa la scorsa settimana. Ma il pretesto di un momento, una delibera non facile da approvare, sommata all’assenza in aula per motivi istituzionali del sindaco Piero Fassino, in missione a Barcellona, è stata l’occasione per allargare le crepe in seno alla maggioranza di centrosinistra, con il dissidente renziano del Pd, l’ex assessore Domenico Mangone, che ha colto la palla al balzo facendo cadere il numero legale. La seduta non era cominciata nel migliore dei modi: l’annunciata protesta del radicale Silvio Viale contro la delibera che insieme ai nuovi dehors impedisce la musica fuori dai locali dei Murazzi, e una prima caduta del numero legale dovuta all’assenza di alcuni consiglieri. Altoparlanti alla mano Viale era pronto a dimostrare in Sala Rossa che la musica non disturba affatto, nonostante il niet del presidente dell’assemblea. Non ha fatto nemmeno in tempo ad accendere le casse che il «guastatore» Mangone ha fatto cadere il numero legale quando in serata la seduta è ripresa, due ore dopo il primo appello.
Tutti a casa, dunque: col consiglio a vuoto, nessuna delibera approvata, ma con i 120 euro di gettone regolarmente incassati dai 40 consiglieri. E con Viale che alla fine ha acceso la musica inscenando una danza per festeggiare la mancata approvazione del regolamento da lui definito «talebano». «Dov’è il sindaco?», ha chiesto polemico Mangone indicando la poltrona di Fassino. Come dire: fate sapere al primo cittadino che il mio voto non è scontato e non sarò certo io a tenere a galla la maggioranza quando non ha i numeri. Un nuovo gesto dei suoi, per sottolineare che i rapporti dentro la maggioranza - e non è l’unico a pensarlo - vanno rivisti, a cominciare dalla composizione della giunta. Tra i colleghi del Pd è esploso il disappunto. Tanto da rendere necessaria un riunione urgente di maggioranza, che si è rivelata particolarmente accesa, abbandonata da Mangone dopo aver rimarcato di aver aperto una questione politica. Marco Grimaldi di Sel gli ha risposto: «Siamo i primi a pensare che bisogna rivedere i rapporti della maggioranza - ha sostenuto - ma la risposta al problema non si trova mostrando il peggior teatrino della politica».
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