“Ma non è il momento per cantare vittoria”

Dalla Rassegna stampa

 

«Non possiamo ancora dichiarare vittoria» ha ripetuto due o tre volte ieri Jean-Claude Trichet, e l'aveva già detto un mese fa: ovvero, in Europa la ripresa resterà «moderata» e «dominata dall'incertezza», vulnerabile a eventuali rallentamenti negli Stati Uniti o in Asia. Tanto più che le banche europee restano fragili, come dimostra la decisione di estendere oltre la fine dell'anno le misure straordinarie di liquidità, per i tecnici la vera notizia del consiglio Bce di ieri. E poi occorre stare attenti ai «troppo ciclici cambiamenti di umore» che attraversano i mercati: in primavera quasi tutti vedevano l'Europa con le spalle al muro mentre l'America avanzava, oggi si esagera a ritenere gli Usa in difficoltà e l'Europa capace di proseguire da sola, nota il presidente della Banca centrale europea.
Ottimista Trichet lo è però sulla capacità dell'Europa di restare insieme. La Germania è in rapida crescita, la Grecia è in recessione a causa delle misure di austerità, l'Italia va così così; se continuasse in futuro questo divario tra «centro» e «periferia», secondo molti economisti sarebbero guai grossi. La risposta della Bce è che «negli Usa durante l'ultimo decennio i divari di crescita fra i singoli Stati sono stati analoghi a quelli tra i membri dell'area euro».
Dall'Ohio all'Arizona è più facile trasferirsi che tra nazioni diverse, ribattono i dubbiosi, e a Washington c'è un governo centrale che con le sue spese può attenuare le differenze; comunque, Trichet ha dalla sua che il tasso di interesse guida della Bce all'1%, confermato ieri, per il momento va bene a tutti (e durerà forse fino a metà 2011). Altrettanto bene va a tutti la liquidità per le banche, con le operazioni a 3 mesi in ottobre, novembre e dicembre annunciate ieri.
Oltre alle banche greche e irlandesi, hanno sempre bisogno del sostegno della Bce anche alcune banche regionali tedesche. La decisione di ieri, infatti, era stata preannunciata il 19 agosto dal presidente della Bundesbank tedesca Axel Weber. Una grave scorrettezza, quella, secondo le procedure della Bce: sulle decisioni che spettano al Consiglio nessuno dei suoi 22 membri si dovrebbe esprimere in anticipo.
Pare che Trichet se ne fosse infuriato. Ieri in conferenza stampa non ha risposto alla domanda se si si trattato di una «mancanza di diplomazia» particolarmente inadatta a chi come Axel Weber desidera succedergli al vertice della Bce. Però, nel discorso pronunciato in America la settimana scorsa, con colta perfidia Trichet aveva risposto ad altre critiche (senza menzionare che gliele aveva rivolte anche Weber) citando a proprio appoggio un famoso pensatore politico tedesco di un secolo fa. Guarda caso, si chiamava Weber; di nome, Max.

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