Lusi e Quinto due casi molto diversi

Con un altro tesoriere balzato agli onori della cronaca giudiziaria le similitudini e le assimilazioni ieri sui giornali si sprecavano.
Proviamo invece ad assumere come parola chiave "diversità" per interpretare la vicenda dell'ex tesoriere radicale condannato per come ha utilizzato i soldi affidatigli.
Intanto c'è la diversità della cifra, una piccola frazione rispetto a quella fatta sparire dallo scout della Margherita. Diverse perciò anche le utilità fraudolentemente ottenute. Altro che la villa a Genzano e le case in Canada e a via Giulia di Lusi, Pasquale Quinto si è dovuto accontentare di qualche soggiorno alle terme e poco più. Anche i soldi sono diversi, non denaro pubblico - che quello che va ai radicali lo gestisce una struttura che fa direttamente capo a Pannella - ma quello dei contributi volontari. Infine sono diverse altre due cose. I tempi processuali: per far condannare Quinto in appello i radicali ci hanno messo sette anni. Scommettiamo che la vicenda di Lusi si concluderà assai prima, con silenziosa soddisfazione delle parti? E infine la diversità più importante dal punto di vista politico: a denunciare Quinto è stato il suo stesso partito.
Nessuno è caduto dalle nuvole, nessuno ha avuto remore ad affidarsi alla legge. Diversità politica, a mio avviso, decisiva e totale rispetto agli altri partiti. Qualcosa di uguale però c'è. Anche i radicali sono esseri umani e uno di loro può sempre sbagliare. Non hanno un Dna speciale. Meglio così.
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