L'ultima freccia di Bertolaso

Dalla Rassegna stampa

Guido Bertolaso non demorde. Il capo della Protezione civile ha proposto al ministro dell’Interno di rimuovere nove sindaci di Comuni compresi tra Napoli e Caserta per «gravi e reiterate inadempienze nelle attività di competenza per la raccolta dei rifiuti». L’apertura delle discariche e del termovalorizzatore di Acerra ha allontanato infatti l’emergenza ma non ha posto termine a un endemico stato di crisi, favorito dall’«inerzia» di troppi pubblici amministratori. L’intervento di Bertolaso appare tanto più significativo, in quanto dal primo gennaio egli andrà in pensione, lasciando un incarico al quale ha conferito un inusitato prestigio. Ha manifestato tra l’altro l’intenzione di tornare a fare il medico nel Terzo mondo, in Sudan, anche se difficilmente l’amico Gianni Letta, con il quale ha lavorato di conserva, vorrà privarsi della sua competenza e abnegazione. Ma, come il solerte capufficio che riordina le sue carte prima dello sgombero, ha voluto definire l’ultima pratica: con la denuncia delle persistenti collusioni e inadempienze che rendono così travagliato il recupero del Napoletano a una vita civile. Si è mosso, così, in qualche sintonia con il governatore di Bankitalia Mario Draghi, secondo il quale la crisi del Mezzogiorno, che è soprattutto politica e morale, può essere risolta soltanto dai diretti interessati, a partire da un ricambio della classe dirigente. Bertolaso, prima di imbarcarsi per altri lidi, ha scagliato per così dire la sua freccia del Parto, lasciando ad altri il compito di nuove offensive.
Erano attese ovviamente le proteste dei sindaci chiamati in causa, che esprimono stupore, rabbia, sconforto. Ma non possono intaccare la credibilità da lui maturata nell’ultima stagione dei dissesti italiani: l’efficienza dimostrata nel liberare dall’immondizia le strade di Napoli, nel restituire a tempo di record un confortevole ricetto ai terremotati d’Abruzzo. Ma valgono anche il disinteresse e il rigore di chi ha voluto presentarsi in ogni circostanza come un uomo delle istituzioni, un servitore dello Stato insensibile ai diversivi della politica e dell’ideologia. Bertolaso è uno dei volti migliori apparsi in questa Italia disastrata. Teniamocelo caro, se vorrà ancora dare una mano al Paese che ha mostrato di amare.
 

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