L'orgoglio delle elettrici di sinistra "Le quote rosa non ci bastano più"

Dalla Rassegna stampa

Se non ora, quando? E se non con Pisapia, con chi? Le donne tornano al centro della campagna elettorale, se mai se ne erano allontanate. Decise, convinte e consapevoli di essere arrivate a un momento cruciale per le rivendicazioni femminili. Cinquanta candidate (presenti anche Milly Moratti e Mina Welby) di tutte le liste per Pisapia, invitate dall'associazione "Di Nuovo", si sono incontrate ieri sera con altrettante elettrici alla Casa della Cultura. Per guardarsi, parlarsi, confrontarsi. È l'onda lunga della grande manifestazione per la dignità delle donne che lo scorso inverno ha portato in centro centinaia di migliaia di persone, il primo riflesso concreto di quel moto di ribellione contro comportamenti e parole del premier Silvio Berlusconi. Obiettivo numero uno, mettere sul piatto proposte concrete in grado di dare uno scossone alla politica. Iniziando da sinistra.

Non usano giri di parole per chiedere alla politica quello che vogliono: «Servono posti di potere, non solo di rappresentanza». La mossa di Pisapia di garantire il 50 per cento di candidate "rosa" nelle liste piace («È un primo passo») ma non basta: «La stessa logica dovrà esserci al momento delle nomine nelle partecipate e nei posti di potere della giunta». Assessorati di peso, ovviamente, come spiega Iaia Caputo, coordinatrice del gruppo milanese di "Di Nuovo": «Penso all'assessorato al bilancio, oppure al vicesindaco». E rispondere alle provocazioni, su questo argomento, è facile. «Certo, la Moratti è donna - dice Stefania Boleso, ex manager di Red Bull che perse il posto in seguito alla maternità - ma quante donne ha messo nei posti di potere? Nessuna. Nella società dell'Expo sono state date 42 poltrone agli uomini e zero alle donne». Tanti interventi, sui temi più svariati: scuola, famiglia, economia. Nessuna rivendicazione ideologica, nessun rancore femminista. Tanta voglia di concretezza, invece, e di qualche risultato a breve termine. Il primo ha un nome e cognome: Arianna Censi, scelta dalle donne milanesi sul web come possibile vicesindaco, e rilanciata ieri sera dall'associazione. Poi l'alleanza tra cittadine e future elette: «Quello che nasce stasera è un patto tra candidate e elettrici - ha aggiunto la Caputo - per rompere lo squilibrio della rappresentanza che è una delle più grandi anomalie della democrazia». Infine la promessa: «In autunno ci rivedremo. Una nuova riunione per tirare le somme».

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