Londra dirigista, Berlino liberista è il mondo alla rovescia

Dalla Rassegna stampa

Il mondo cammina a testa in giù, se lo si guarda con gli occhiali dei primi dieci anni del secolo. Ieri, Lord (Peter) Mandelson — il ministro (del business) più potente del governo britannico, probabilmente più dello stesso premier Gordon Brown — ha convocato per oggi una riunione davvero straordinaria dei grandi investitori istituzionali del Paese per richiamarli a un po’ di nazionalismo. Di fronte alla scalata ostile dell’americana Kraft alla Cadbury, una gloria industriale britannica, li vuole con più senso di responsabilità, chiede che guardino al lungo termine e non al breve. Traduzione: vuole che difendano le aziende nazionali prima di pensare ai loro profitti.
La City ha letto l’iniziativa come una svolta vera. E scioccante. I tempi in cui Margaret Thatcher si rifiutava, in nome del mercato, di opporre la golden share contro la scalata alla Jaguar sono sepolti. Dopo l a Grande Recessione del 2008-2009, il Paese che ha costruito le sue fortune sul libero mercato e sulle scalate di Borsa sembra ormai diventato un paladino del dirigismo: nel momento della crisi, il governo laburista ha nazionalizzato senza esitazioni le maggiori banche e, nel momento dell’aggressione a un simbolo industriale nazionale, chiede che l’industria finanziaria del Paese faccia fronte comune contro lo straniero. Pieno stile francese. Pragmatismo, si dirà: certamente, il governo del New Labour non può sostenere che la sua convinzione liberale fosse radicata.

Il fatto è che il mondo è cambiato davvero. Mentre la Gran Bretagna seppellisce un trentennio di boom liberista, sul continente la Germania, raramente considerata un modello di libero mercato, non solo ha riportato al governo i liberali ma si sta ponendo come priorità quella di limitare l’intervento dello Stato nell’economia, a cominciare dal programma di Angela Merkel di tagliare le tasse e, allo stesso tempo, tenere sotto controllo la spesa pubblica. Ci avviamo verso un Regno Unito (e forse gli Stati Uniti sulla stessa lunghezza d’onda) interventista e verso una Germania scettica su un’ingerenza eccessiva dello Stato nell’economia. Gli Anni Dieci saranno molto, molto interessanti.
 

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