Lista Formigoni, scatta scatta la protesta "Hanno rubato le nostre firme"

Sono pronti a testimoniare in Procura. Anche e soprattutto per «tutelare la propria dignità di cittadini». Perché ora, dicono, «si deve andare a fondo». Lo faranno se nessuno gli spiegherà come e perché il loro nome, cognome, luogo, data di nascita, e firma falsa, sono stati inseriti artatamente, almeno stando a una perizia di parte che sarà presto depositata in tribunale e che dimostra l'esistenza di «almeno 374 autentiche fasulle poiché scritte tutte dalla stessa mano»nella lista del presidente Formigoni. «Esseri presi in giro in modo così, è una cosa che non può e non deve passare - tuona Giuseppe Ortelli che abita a Arconate e sembra cadere da Marte quando, sono le sei della sera, lo contattiamo al telefono - Mai votato per Formigoni, mai messo nessuna firma.
Chi ha fatto il furbo alle nostre spalle, ne deve rispondere». Portato alla luce dai Radicali di Marco Cappato - che hanno presentato una serie di esposti al Tar e in Procura - il caso dei finti sottoscrittori del listino Per la Lombardia capolista il governatore (per la quarta volta) Roberto Formigoni - sta assumendo contorni sempre più foschi. E anche un po' grotteschi se non fosse che in ballo ci sono le firme di centinaia di cittadini, firme la cui autenticità - col passare delle ore - appare sempre meno certa. Molti dei nominativi inseriti negli elenchi della lista fanno acqua: nel senso che -Repubblica lo ha riscontrato i presunti firmatari non ne sanno niente. «Io non ho mai firmato, neanche per sogno» - sobbalza Carlo Magna, di Magenta.
Chiede di leggergli la data di nascita e il numero della carta d'identità riportati nell'elenco numero 21. «Essi, sono io... Ma chi è, scusi, che può aver fatto una p... del genere? Sono molto infastidito, non ho mai votato Formigoni in vita mia e anzi speravo che se ne andasse a casa perché non ha fatto nulla di buono». Vuole sapere se e quali conseguenze ci saranno. É pronto a testimoniare di fronte ai giudici che lui in quell'elenco non ci è mai entrato, non volontariamente. Stupore e indignazione anche da parte di Roberto Rostirolla, da Busto Arsizio: «Mai nemmeno pensato di votare Formigoni, io sto con partiti che raccolgono molti meno voti. Questa vicenda mi irrita, è come minimo un malcostume». Sulla vicenda sono aperti due procedimenti: uno del Tribunale-udienza fissata per il 28 ottobre, giorno nel quale si deciderà sull'archiviazione del ricorso presentato dai Radicali L'altro del Tar, che ha convocato le parti in aula per i19 dicembre.
Entro la prima data, il 28, i Radicali depositeranno anche in Procura gli elenchi che sono già in possesso del tribunale amministrativo. E pure la perizia di un grafologo che ha esaminato le firme riportate sugli elenchi della lista. «Almeno 374 risultano fasulle - spiega Cappato - poiché scritte tutte dalla stessa mano». L'esponente della lista Pannella sostiene che se il Tar accerterà che in effetti le autentiche sono fasulle, verrebbero meno, anche numericamente, le condizioni che hanno permesso a Formigoni di ricandidarsi per il Pirellone, e di essere eletto. «Il tetto minimo era di 3.500 firme. Lui ne ha dichiarate 3.935 ma il conteggio reale quello più favorevole a Formigoni - ne ha stimate 3.868. Meno le 374 finte, farebbe 3.494. E cioè sei in meno di quelle richieste per la candidatura.
Ecco perché, come successo per la mia lista, anche quella di Formigoni non doveva venire ammessa». Che cosa potrebbe succedere? Se venisse accertato il reato di falso, starebbe alla Procura condannare i responsabili delle autentiche farlocche. Al Tribunale amministrativo, invece, compete la responsabilità, nel caso, di decidere sulla regolarità del processo elettorale: e eventualmente di annullare le elezioni della Lombardia.
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