L'incognita della possibile ridiscesa in campo

Dalla Rassegna stampa

Ma sarà vero che ha mollato? Il giorno dopo tutti sono increduli, neppure il bis tv dell’addio, con la stessa scenografia della discesa in campo, riesce a fugare i timori che Berlusconi, sotto sotto, sia uscito da una porta girevole, come se fosse pronto a tornare sui suoi passi, se dovesse offrirsene l’occasione. Ora tutti gli occhi sono puntati su Alfano, il candidato favorito alle primarie, alle quali, già ieri, minacciavano di presentarsi una decina di aspiranti. Se va avanti così anche la consultazione interna del centrodestra, dopo quella del Pd, dovrà essere regolamentata, per evitare che sfocino in una specie di rissa tra gli eredi del berlusconismo. Il primo compito del segretario in carica del Pdl sarà proprio questo: governare il passaggio complicato della fine della leadership carismatica del Cavaliere, e portare il partito al voto che dovrà designare il candidato premier.

 

E’ un percorso pieno di ostacoli, e Alfano non se lo nasconde. L’avvio sarà condizionato dal risultato delle elezioni siciliane: la vittoria o la sconfitta del centrodestra peseranno particolarmente sul segretario, originario dell’isola, anche se non in modo definitivo. Più in generale, il destino di Alfano dipenderà dalla sua capacità di mostrarsi autonomo da Berlusconi, ora che Berlusconi s’è fatto da parte, smentendo l’immagine di obbediente «segretario del leader» che per oltre un anno è stata usata contro di lui.

 

Indicativo, in questo senso, sarà il test della riforma elettorale. Se davvero il Pdl vuole spendersi per ricostruire l’alleanza tra moderati che Berlusconi aveva distrutto, rompendo prima con Fini e poi con Casini, Alfano dovrà cercare di far approvare la nuova legge elettorale semiproporzionale. Per riagganciare l’Udc, questo, e non altro, è il prezzo da pagare: e la cautela mostrata da Casini, di fronte all’abbandono del Cavaliere, nasce proprio di qui. Se invece la riforma dovesse affondare, come teme il presidente del Senato Schifani, e come alla Camera molti danno per scontato, vorrebbe dire che anche dal suo esilio politico Berlusconi, più propenso a lasciare in vigore il Porcellum, è ancora in grado di dettare la linea. E i dubbi di chi si aspetta un suo plateale ritorno in scena, a quel punto, diventerebbero più fondati. Intanto anche i tempi della legge elettorale sono destinati ad allungarsi: sarà difficile che Alfano prima delle primarie possa muoversi con piena agibilità politica. Anche Casini e Maroni, potenziali alleati di ritorno, aspetteranno di vedere i risultati dei gazebi, per decidere se dar credito o no ad Angelino.

 

© 2012 La Stampa. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK

Ti potrebbe interessare anche:

 Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, e del tesoriere Michele Capano Salutiamo che per la prima volta un presidente del Consiglio parli di "referendum act", come ha fatto oggi Matteo Renzi: cioè di una proposta complessiva di riforma dell'istituto...
 Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, e del tesoriere Michele Capano   Solo superando le norme "medievali" che ostacolano la raccolta delle firme, la riforma costituzionale amplierà la partecipazione popolare come afferma il presidente...
"Di fronte a un flusso di migranti ormai costante da oltre due anni, le istituzioni e il territorio milanesi hanno deciso di intervenire tempestivamente per assicurare un'accoglienza dignitosa a migliaia di persone e garantire al tempo stesso una gestione ordinata all'intera città" così il...