L'Imu sostituisce l'Ici La stangata vera è sulla seconda casa

Dalla nuova tassa sugli immobili associata alla rivalutazione degli estimi catastali il Tesoro conta di raccogliere una cifra complessiva di 22 miliardi, più del doppio di quanto incassava la vecchia Ici (9,7 miliardi). Aumentano le aliquote e aumenta - soprattutto - la base imponibile con la rivalutazione degli estimi catastali che non è del 15, 20% come sembrava nei giorni scorsi, ma del 60. Un botto. Di questi 22 miliardi, dalla prima casa ne arriveranno solo 1,5. Il resto graverà su seconde e terze case, strutture industriali, immobili commerciali. Questo prevede la bozza uscita dal consiglio dei ministri in materia di tassazione sul costruito.
La prima casa
La vecchia Ici partiva da una aliquota base del 5 per mille. La stessa aliquota ora sarà del 7,6. Nel caso della prima casa, però, scatta una detrazione del 4 per mille: le prime case saranno tassate al 3,6 per mille. I comuni hanno comunque una '«manovrabilità» del 2 per mille in più o in meno: possono cioè far pagare 1' 1,6 per mille oppure il 5,6. Non solo: al di sotto dei 200 euro l'imposta non sarà dovuta. Per cui le prime case, anche se ora non pagavano nulla, pagheranno comunque relativamente poco. Tant'è, per l'appunto, che il gettito totale atteso da questo segmento di immobili è di «appena» un miliardo e mezzo. La seconda casa La vera stangata è lì. L'aliquota che si applica sulle seconde (terze, quarte, eccetera) case sarà del 7,6 per mille, e anche qui i comuni avranno facoltà di incrementare o tagliare non del 2 ma del 3 per mille, per cui si potrà scendere (ipotesi molto improbabile) al 4,6 per mille ma si potrà anche salire (cosa quasi certa visti i chiari di luna) al 10,6 per mille, che comincia ad essere una bella tassa.
Edifici commerciali
Tutti gli edifici adibiti ad attività commerciali e industriali, prima pagavano oltre all'Ici anche l'Irpef. Ora l'Imu ingloba queste due imposte e semplifica gli adempimenti. Sarà però molto più salata perché sconterà sia l'aumento dell'aliquota lei di riferimento (prima era 5 per mille ora è 7,6) sia la rivalutazione catastale.
Il gettito
Dall'intera operazione si incasseranno 22 miliardi, oltre il doppio dei 9,7 che si ottenevano dall'Ici. Metà andranno ai comuni (circa la cifra che avevano prima incassando l'Ici) e metà allo Stato. Quest'ultimo però, se con una mano accetta di dare, con l'altra ha deciso di ridurre di un miliardo e mezzo i trasferimenti ordinari. I comuni ieri erano molto preoccupati, anche se poi hanno evitato il peggio, perché lo Stato voleva gravare di un ulteriore miliardo e mezzo il patto di stabilità (portandolo da 2,5 a 4 miliardi). Ma il taglio è stato scongiurato.
La Chiesa
Gli immobili adibiti ad attività commerciali della Chiesa sono, per legge voluta dal governo Berlusconi, totalmente esenti da imposte. «Il gettito stimato che si potrebbe ricavare da questi immobili - riferisce il segretario dei Radicali italiani Mario Staderini - è di almeno 600 milioni l'anno. La Chiesa peraltro - aggiunge Staderini - incamera anche i proventi dell'8 per mille, un miliardo l'anno e ora, con l'aumento dell'Irpef, saliranno ancora. Mentre per il 5 per mille alle associazioni c'è un tetto, perché per 1'8% no?».
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